LIBRI TRA I FIORI
pubblicato da: Mirna - 16 Maggio, 2014 @ 10:24 amLuogo gioioso, luogo intriso di bellezza e profumi. Siamo nella fioreria Detassis, in via Torre Verde 60, FD BLUMEN dove Nicola e Marta ci accolgono tra rose, garofani, peonie, orchidee  e margherite. Sedie e un tavolino che si ricopre di libri. Luogo ideale per leggere e parlare di fiori e giardini. C’è un’atmosfera primaverile, chiara, leggera, un certo non so che che ci unisce al verde e ai colori dei fiori.
Che ci fa riconoscere un legame ancestrale tra noi e i fiori, quasi una somiglianza nella loro bellezza e caducità ; e nella loro  pienezza del momento, del loro splendore si identifica il nostro carpe diem che può e deve essere gioia, meraviglia del momento. Bellezza.
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E noi sorridiamo con i nostri libri circondati da fiori e dal sommesso rumore che Nicola e Marta fanno mentre preparano bouquet, decorazioni per matrimoni, con una sorta di religiosa concentrazione nel toccare, avvolgere, sistemare steli e e foglie.
Quando Daria legge da “Confesso che ho vissuto” di Pablo Neruda, la descrizione del bosco cileno nella sua intensità e sanguigna bellezza, Marta si commuove. Ricorda la sua terra ed  allora ci spiega con ardore e con passione  che cosa sono i fiori citati dal poeta.
Aveva ragione Confucio che dice che in una casa non dovrebbero  mai mancare fiori e libri, libri e fiori.
Tutto ciò porta al sorriso, alla pienezza della mente e dei sensi. Ripenso a Edith Holden, una giovane signora inglese che riempiva le sue giornate solitarie vagabondando per la campagna e annotando con frasi, poesie e disegni tutto ciò che vedeva,  tutto ciò che la Natura in ogni stagione ci offre. “Il diario di campagna di una signora inglese del primo novecento”. Chissà se si troverà ancora. E’ un libro- chicca da sfogliare in ogni mese dell’anno “Poi veniva la fata di Maggio, la più leggiadra fanciulla in terra”…verso di Spenser.
Per Raffaella assente, leggo versi di William Wordsworth, un poeta del Romanticismo inglese. Fiori danzanti i narcisi, i Daffodils ” …allora. il mio cuore si colma di piacere / e danza con i narcisi”.
Non poteva mancare il bellissimo libro di Beatrice Masini “Tentativi di botanica degli affetti“, finalista del Premio Campiello,  di cui ho parlato anche l’anno scorso. Maria Teresa ci legge alcuni brani: stiamo parlando di una giovane donna del primo Ottocento, acquarellista provetta, chiamata a ritrarre il patrimonio botanico di un gentiluomo-poeta lombardo.
Da Pessoa a Pascoli , da Leopardi a Sylvia Plath con la sofferente poesia dedicata ai “Papaveri in luglio” : “Piccoli papaveri, piccole fiamme d’inferno, /non fate male?/ Guizzate qua e là . Non vi posso toccare./…E mi estenua il guardarvi così guizzanti,/ rosso grinzoso e vivo, come la pelle di una bocca.”…
E Alfonso ci legge un passo dello Zibaldone dove Leopardi descrive la sofferenza della Natura calpestata e ferita dall’uomo.
La “quota azzurra”, Riccardo e Alfonso, ci recitano una bellissima canzone friulana che parla della stella alpina.
Goethe, Peyrone, Rimbaud, Elizabeth von Arnim con il “Il giardino di Elizabeth“, Elsa Morante nel finale de “La storia”…abbiamo parlato per due ore in una cornice che ci tratteneva e nella quale si era tentati di abbandonarcisi.
Intanto Nicola e Marta, alacri amanti dei fiori, creavano e disponevano garofani bianchi e verdolini, girasoli, peonie e gerbere e intervenivano sapienti a spiegarci la storia di ogni corolla.
Luogo d’armonia e bellezza. Di serenità a colore.
Dobbiamo tornarci.
Grazie ragazzi!
Grazie Mirna per l’idea che hai avuto di questo pomeriggio così bello! A me ha fatto bene – tanto – al cuore, all’animo, alla mente. Splendidi i “padroni di casa”, così attenti a tutto quello che i fiori esprimono, alla capacità dei fiori di farsi tramite tra chi dona e chi riceve, di farsi interpreti di quello che chi dona vuole dire, al di là dei valori convenzionali assegnati con etichette di maniera. Sono davvero incantata dalla filosofia di vita di Marta e Nicola, la cui ricchezza d’animo traspare dalle creazioni a cui danno vita.
I fiori sono promesse, sono futuro. Anche se, ahimè, non ho il pollice verde, sono contenta di aver potuto godere dell’atmosfera in cui tu, Mirna, ci hai saputo avvolgere. Quindi ripeto il mio grazie, che estendo a tutti i presenti. Senza alcun copione preparatorio, ieri in fioreria eravamo così ben coordinati negli animi, che mi piace continuare a ripensare a quelle due ore!
Da Riccardo:Stelutis alpinis
Se tu vens cassù ta’ cretis
là che lôr mi à n soterât,
al è un splaz plen di stelutis
dal miò sanc l’è stât bagnât.
Par segnâl, une crosute
je scolpide lì tal cret,
fra chês stelis nas l’arbute,
sot di lôr, jo duâr cujet.
Cjôl sù, cjôl une stelute
jê ‘a ricuarde il nestri ben:
tu j darâs ‘ne bussadute
e po’ plà tile tal sen.
Quant che a cjase tu sês sole
e di cûr tu préis par me,
il miò spirt atôr ti svole:
jo e la stele sin cun te.
Ma une di c’anche la uere
al sarà un lontan riquard
nel to cur ‘ndulà ca iere
stiele e amur dut sarà muart.
Resterà par me ce stiele
ch’el me sang al’Ã nudrit
par che lusi simpri biel
su l’Italie a l’infinit.
Stella alpina
Se verrai quassù fra le rocce
qui, dove mi hanno sotterrato,
troverai un prato di stelle alpine
bagnate dal mio sangue.
Per segnale una croce
scolpita sulla roccia,
fra questi steli ed erba,
qui sotto, io devo riposare.
Dai, cogli una stella alpina
in ricordo del nostro amor:
dalle un bacino
e poi stringila al seno.
Quando a casa ti sentirai sola
e con amore pregherai per me,
la mia anima volerà a te:
io e la stella alpina saremo con te.
Ma un giorno, quando la guerra
sarà solo un lontano ricordo
nel tuo cuore ovunque tu sia
fiore e amore non ci saranno più.
A me resterà la stella alpina
nutrita dal mio sangue
che splenderà sempre bella
sull’Italia, per sempre.
Che dire? Mirna, “tu si’ ‘na cosa grande!” … grande per quello che sei e per quello che fai, per quello che ci regali, per quello che riesci a realizzare…. Mirna, idea splendida, la tua: splendidamente realizzata e ottimamente riuscita. Un GRAZIE anche ai nostri due ospiti, la bellissima copia di giovani papà e mamma (figlioletta di 3 anni e mezzo!), così spontantei e così sensibili verso un lavoro, il loro, che trasformano in un’arte, e verso di noi che hanno ospitato con una accoglienza amichevole.
P.S.: lo confesso, nel leggere Stelutis Alpinis mi ero fortemente commosso …
Ecco, raga … oggi a mente “fredda” aggiungo un’osservazione di sostanza: le riunioni di Mirna ci aiutano a vivere meglio. Questo lo si era capito. E aggiungo: a vivere meglio con noi stessi e con gli altri, nel senso che attraverso le letture che ognuno di noi “sceglie” per se’ e “racconta” agli altri, meglio si attua quel “gnozi autòn”, quel conosci te stesso, che ci conduce a stabilire con noi stessi e con i nostri simili un rapporto più vero, autentico, sincero e quindi costruttivo di una migliore “umanità “. Dice … ma siete in pochi, chessò … una decina? Eh no, caro mio … forse una decina i frequentatori materiali delle riunioni … e questo è già molto, perchè se ognuno di noi dieci comunica questo nostro modo di essere anche ad una sola persona … e così via … ricordi la favola di quel tale che aveva chiesto al re, come premio, un chicco di riso per il primo quadrante della scacchiera, due per il secondo, quattro per il terzo e così via? Non bastarono tutti i granai del regno! Mappoi (mappoi) migliaia sono i lettori del blog di Mirna. All’anno decine di migliaia. E allora? Che mi dici ora? E io, che dico? Io dico “Grazie, Mirna! Anche a nome di queste decine di migliaia di persone che ti leggono!”
L’incontro tra i fiori continua a “fiorire” nel ricordo e a rendermi lieta. Avete ragione Maria Teresa e Riccardo, siamo stati bene insieme. Vuoi per la cornice particolarmente seducente, vuoi per la luce di maggio, per la simpatia dei nostri ospiti fiorai, e soprattutto per il nostro comune amore per la lettura, la riflessione, la discussione, la condivisione. La nostra reciproca conoscenza procede con gentilezza, tra sorrisi e interesse e sta raggiungendo “tra un libro e l’altro” un ” rapporto vero, autentico, sincero e costruttivo – come scrive Riccardo -anche per chi ci legge.
Avrei voluto partecipare anch’io! Conto in una replica… 🙂 Saluti a tutti e buon maggio fiorito.