EMMA WEDGWOOD DARWIN di Chiara Ceci, Sironi ed.
pubblicato da: Mirna - 8 Aprile, 2014 @ 6:49 amChe piacevolissima lettura! Entrare nell’epoca vittoriana e nelle grandi famiglie dei Wedgwood e dei Darwin. Fra l’altro strettamente imparentate tra loro e con spesso gli stessi nomi.
Chiara Ceci una naturalista che si occupa di comunicazione della scienza ci spiega però chiaramente tutte le parentele e soprattutto l’avventura umana di una straordinaria donna, compagna dell’autore della rivoluzinaria teoria dell’Origine della specie.
Concordo con l’autrice nel descriverci Emma Wedgwood con le parole di Jane Austen quando ci parla della sua Emma “Bella, intelligente, ricca, con una casa fatta per viverci bene e con un’indole felice, Emma W. sembrava riunire alcuni dei beni più preziosi della vita”
Nasce nel 1808 nella famiglia dei grandi ceramisti Wedgwood i cui prodotti erano ormai una presenza costante nei salotti dei ricchi inglesi e addirittura nelle corti europee. Famoso il servizio color crema per Caterina II di Russia. (992 pezzi ognuno dei quali con un soggetto diverso, possibilmente un paesaggio inglese) . E il famoso Vaso Portland copiato dall’antico vaso Barberini. Un successo. Gli stessi Emma e Charles ne possedevano uno.
La vita di Emma è felice. Vive in una bellissima casa, riceve un’educazione liberale, viaggia spesso. A 16 anni parte con la famiglia per l’Italia e alla fine del viaggio parlerà perfettamente l’italiano. Ha tanti fratelli e sorelle e tanti cugini, fra questi Charles figlio dello zio Robert, medico. Charles non sa se seguirà le orme paterne, è più attratto dalle scienze naturali che dalla medicina. Accetta, grazie anche all’appoggio dello zio Josiah II (padre di Emma) di intraprendere il famoso viaggio sul Beagle che durerà cinque anni e che sarà la base dei suoi successivi studi.
Emma è molto religiosa, Charles è agnostico. Entrambi sono aperti, attenti e si vogliono bene. Si sposano relativamente tardi, ma avranno dieci figli!
Da questa straordinaria biografia basata su una cospicua bibliografia, su lettere, pagine di diari apprendiamo che Charles era forse ipocondriaco, certamente molto stressato sia per i suoi minuziosi studi e per la sua sconvolgente intuizione sulla selezione naturale. E’ anche spesso in ansia per le maternità della moglie.
Il loro è un matrimonio riuscitissimo. Si stimano, si amano, si comprendono. Emma ascolta tutto ciò che Charles scrive nei suoi saggi, ponendo soltanto un’attenzione critica alla tesi che sembra negare il  creazionismo;  lascia circolare in alcune stanze  i vari cirripedi, bachi, ecc. che servono alle minuziose osservazioni del marito. Commovente la lettura finale dell “Origine della specie” perchè Emma si rende conto dell’inquietudine che Charles aveva provato nell’elaborare la sua tesi ardita.
Per rilassare Charles Emma gli legge romanzi di Walter Scott, della Gaskell, ma soprattutto Charles adora i romanzi di Jane Austen e se li fa rileggere in continuazione “fino a consumarli”.
Emma è una grande lettrice, quando rimarrà vedova, con i figli già grandi, si accorge talvolta di  leggere un intero romanzo in un giorno.
Un lavoro eccezionale che ha portato Chiara Ceci in varie località inglesi, ultima Cambridge dove Emma Wedgwood passò gli ultimi anni della sua vita.
“E’ anche per via di Emma se alla fine mi sono trasferita definitivamente in Inghilterra” swcrive l’autrice
Da leggere per conoscere Emma, la sua famiglia un secolo di storia.