Francesca Gregori e le sue immagini di luce
pubblicato da: Mirna - 27 Marzo, 2014 @ 8:17 amAll’Hortus Artieri, luogo deputato all’arte in generale, le  piccole stanze vivide che sembrano allargarsi con i quadri, la musica, la letteratura in questi giorni ospitano un ciclo di fotografie di Francesca Gregori, giovane artista trentina.
In questa sua seconda mostra personale il tema inseguito e catturato è quello della Madre.
Il titolo di questo ciclo di fotografie è infatti “M”.
Come ci sottolinea Daniela Ferrari, curatrice della mostra, in queste opere Francesca compie un autentico atto di astrazione traendo dalla realtà immagini che rimandano esplicitamente all’idea di corpo – che come un vaso – accoglie, contiene, trasforma la vita.
L’artista con il suo occhio attento, le  sue emozioni, i suoi ricordi ed esperienze intime, regala parte di sè a noi fruitori che davanti ad ogni espressione artistica ci abbandoniamo alla nostra intuizione lirica ed emozionale.
Le sue foto sono scritture di luce, le forme tonde ed avvolgenti ci danno la sensazione di accoglienza e  fiducia nell’atavico abraccio materno e cosmico. I predominanti colori giallo e rosso che si cercano e si uniscono ci suggeriscono la forza della vita e della passione.
E’ una mostra da centellinare. Ogni immagine ci parla a lungo. Ogni segno morbido ci riconduce al grembo materno, all’amore, alla fusione, a linee che racchiudono il Tutto.
Da guardare in un ordine suggerito dall’artista partendo dall’unica opera dove manca il rosso : una onirica immagine bianca e nera che sembra attendere un seme di luce. Suggestiva, bellissima.
Da un significato privato a un’idea universale. Quella della Maternità e  della Vita.
Le 13 opere presentate sono fotografie digitali stampate con tecnologia giclée su carta cotone 100%.
La mostra rimarrà aperta fino al 5 aprile . Hortus Artieri, vicolo dei Birri, 7
Da visitare.
La mostra fotografica di cui Mirna ci racconta con acuta sensibilità mi è capitato di vederla questa mattina. Il sacro vaso,prezioso e misterioso dove viene concepita la vita e lì trova alimento e protezione e strabiliante metamorfosi, è rappresentato dalle belle immagini di Francesca Gregori con una sapienza estetica commovente e emozionante. Sono rimasta molto ammirata e non poco turbata dalla rarità di una simile ricerca estetica dedicata alla M.Rimane nella mente e, credo, sarà difficile pensare al mistero del vaso prezioso con colori diversi .Sorprendente.
Non avevo potuto essere all’inaugurazione della mostra, ma stamattina – grazie alla sollecitazione di Mirna e alla già conosciuta creatività invitante di Francesca – sono entrata con grande piacere all’Hortus Artieri. Mi è piaciuta l’essenzialità delle immagini ed ho trovato gradevolissimi la scelta e l’accostamento dei colori. Nella linea curva presente ovunque – quale comune denominatore – vedo il profilo di un utero e quei “corpi” di colore giallo e rosso accesi mi fanno pensare davvero alla vita. Colori caldi, corpi tondi, linee avvolgenti e/o sinuose, quasi abbracci… il tutto emergente da un vuoto, almeno tale mi si presenta quel nero. Il vuoto, il nulla da cui come miracolo emerge la vita.