ALICE ADAMS di BoothTarkington, ed.elliot
pubblicato da: Mirna - 16 Dicembre, 2013 @ 8:40 amChe sorpresa trovare in biblioteca questo bel romanzo pubblicato da poco. Eppure è un libro apparso negli Usa nel 1921 dove è   famosissimo anche perchè ne  venne tratto un film interpretato nientemeno che da Katherine Hepburn.
E’ quindi la storia di una ragazza di quel tempo, ma che potrebbe essere una ragazza di oggi in bilico tra la precarietà economica e sociale e tra  gli stessi sogni e desideri  di tutte le giovani ventenni.
E lo specchio è l’amico migliore delle ragazze. Nelle prime pagine vediamo Alice guardarsi a lungo davanti alla toeletta dallo specchio a tre ante. Può vedersi di fronte, di profilo e provare i vari atteggiamenti, i vari sorrisi. Cercare di capire come la vedono gli altri. Consolidare la propria autostima, il proprio ruolo nel mondo.
 ( Che felicità quando mia mamma mi regalò il tavolino da toeletta con i volants di crétonne!!! Potevo pettinarmi in camera mia e specchiarmi, se proprio non a tre dimensioni almeno in pace, provando pettinature e quell’assurda camicia da notte che vedete in foto…era azzurra a pois blu…e mi piaceva tanto!)
Siamo vicini alla grande crisi economica che farà traballare gli Stati Uniti, ma le persone sono agguerrite nella loro scalata sociale. Chi più e chi meno. Non è datato questo probelema, pensavo leggendo il libro. E’ tremendamente attuale: l’ambizione di primeggiare, di farsi riconoscere tra i “vincenti” (come vengono chiamati oggi i ricchi e i potenti) è palpabile fra noi. Lo spirito di competizione in ogni cosa intrapresa è quasi ossessiva e sfibrante.
Eppure raggiungere lo status quo dei ricchi borghesi sembra diventare lo scopo della vita della signora Adams e le umiliazioni che prova nel non essere accettata nel gran mondo le trasmette alla figlia.
Alice è una ventiduenne che vive in questa modesta, ma più che decorosa  famiglia. Il padre è  impiegato presso la ditta più  importante della piccola città , la madre è frustrata ed ambiziosa e  riversa sul marito le sue delusioni, le sue aspettative, le sue rivalse. Tormenta il marito affinchè si affranchi dall’impiego subalterno e apra una piccola fabbrica tutta sua.
Soprattutto dopo il ballo al quale Alice ha partecipato, “strappando” un invito a una vecchia compagna di scuola, figlia del datore di lavoro di suo padre. Per il ballo Alice indossa  un vecchio vestito d’organza bianco , “più adatto ad altre stagioni” bisbigliano le ragazze snob, e ha raccolto  lei stessa le viole fresche in un parco lontano  per adornarsene. Cionostante la “buona” società borghese piena di pregiudizi non la accoglie, non la riconosce. Soltanto Arthur Russel, bello e benestante,  appena arrivato in città , le dà una speranza, “una via d’uscita dalla agitazione claustrofobica in cui la sua famiglia sembra sprofondare.”
Fortunatamente Alice è in fondo buona, solare, vuole bene al padre tormentato continuamente dalla moglie, ascolta seppur di malavoglia  i consigli della madre per conquistare Arthur Russel. Tanto che accetta di invitarlo a cena. Serata da quasi tregenda. Lettura godibilissima.
Tutto deve apparire al meglio, si lava, si scrosta, si nascondono vecchie sedie, si veste il povero papà fra l’altro ancora ammalato, con l’abito migliore che è però molto pesante. E siamo in piena estate e il caldo umido fa appassire in anticipo le poche roselline che la signora Adams ha potuto comperare, i cavolini di Bruxelles – che lei riteneva all’ultima moda – diffondono un odore fastidioso, le tartine si sono afflosciate …
Eccezionale Booth Tarkington che con questo romanzo vince il secondo  Pulitzer.
Di Doris Lessing ho riletto “Le nonne” ed. Feltrinelli. Il primo “scandaloso” racconto dà il titolo al libro; il secondo è amore materno capace anche di rinuncia; nel terzo (un uomo, convinto di aver concepito un figlio nel corso di una breve appassionata storia, lo ricerca per tutta la vita) compaiono bellissime figure femminili: Annette, una “buona samaritana”; Helen, la moglie buona, leale, amorevole.
Di Arto Paasilinna ed. Iperborea, “La fattoria dei malfattori”; si sospetta un omicidio nella Palude delle Renne, fiorente azienda agricola biologica nella Lapponia. Fantasia senza limiti, sorrisi e risatine.
“Il circolo delle ingrate” di Elizabeth von Arnim ed. Bollati Boringhieri: generosità , ingenuità , ingratitudine; soprattutto, desiderio di essere indipendente.
“Ragazze di campagna” di Edna O’Brien ed. Elliot: Irlanda, cattolicesimo, solito padre ubriacone, due giovani amiche che vogliono vivere pienamente la propria vita.
“Paura” di Stefan Zweig ed. Adelphi: la paura, da parte di una viennese della buona borghesia, che venga scoperto il suo adulterio; il suo cedere a un ricatto, l’angoscia, le indecisioni…Fino a un “colpo di scena” finale non proprio imprevedibile.
Da leggere e/o regalare.
Dalla Liguria, tanti auguri di buon Natale a tutti.
Da RAFFAELLA: — Che bella Mirna, lo sei adesso e lo eri da ragazza, così elegante e raffinata. Leggo sempre il blog e i commenti che gli amici lasciano , tra le tue recensioni e i loro consigli mi arricchisco di libri da comprare e mettere sotto l’albero.. Ne ho scovato uno che pare carino, fatto per noi ” lettori forti”. Che ne pensate?
Un augurio caldo e sincero di Buon Natale, il mio primo da mamma!!!
Ella Berthoud, Susan Elderkin
Curarsi con i libri. Rimedi letterari per ogni malanno
«Qualunque sia il vostro disturbo, la nostra ricetta è semplice: un romanzo (o due), da prendere a intervalli regolari».
Un appassionante dizionario di romanzi e scrittori dalle singolari virtù terapeutiche, un sorprendente manuale di letteratura per chi ama scovare nuove opere e autori.
A cura di Fabio Stassi
Traduzione dall’inglese di Roberto Serrai
Titolo originale: The novel cure
Si può curare il cuore spezzato con Emily Brontë e il mal d’amore con Fenoglio, l’arroganza con Jane Austen e il mal di testa con Hemingway, l’impotenza con Il bell’Antonio di Vitaliano Brancati, i reumatismi con il Marcovaldo di Italo Calvino, o invece ci si può concedere un massaggio con Murakami e scoprire il romanzo perfetto per alleviare la solitudine o un forte tonico letterario per rinvigorire lo spirito. Questo suggeriscono le ricette di un libro di medicina molto speciale, un vero e proprio breviario di terapie romanzesche, antibiotici narrativi, medicamenti di carta e inchiostro, ideato e scritto da due argute e coltissime autrici inglesi e adattato per l’Italia da Fabio Stassi, autore de L’ultimo ballo di Charlot. Se letto nel momento giusto un romanzo può davvero cambiarci la vita, e questo prontuario è una celebrazione del potere curativo della letteratura di ogni tempo e paese, dai classici ai contemporanei, dai romanzi famosissimi ai libri più rari e di culto, di ogni genere e ambizione