Dopo la BlogFest di Riva del Garda non si puA? che proporre una veloce riflessione in merito al ruolo che la rete e, nel caso specifico, i blog giocano nei confronti della stampa e del giornalismo tradizionale.
PerchA? al giorno d’oggi si sta assistendo ad una sempre piA? importante presenza di “blog d’informazione”? e soprattutto, qual A? il loro ruolo all’interno del contesto nazionale? PerchA? gli stessi giornalisti – che sicuramente non mancano di occasioni per comunicare con il grande pubblico – sentono l’esigenza di aprire e curare un proprio blog personale? PerchA? tutti vogliono dire la loro in merito a qualsiasi questione?
Le risposte che si potrebbero dare sono numerosissime: la comunicazione A? un’istintiva esigenza dell’umanitA� ed A? quindi ovvio che nel momento in cui si puA? usufruire di uno semplice mezzo come quello dei blog, in molti decidano di sfruttare l’occasione;A� A? inoltre anche vero che la portata comunicativa della rete, a differenza dei media tradizionali, oltre ad essere aperta a tutti, permette anche la possibilitA� di dire “ciA? che si vuole” elemento questo, che la maggior parte dei giornalisti non puA? certo vantare all’interno di una rivista o di un quotidiano la cui gestione ed il cui possesso non spetta a loro.
Vittorio Pasteris, giornalista di LaStampa.it, in occasione del mediacamp tenutosi a Riva, nella mattinata di domenica 14/09, ha proposto una��utile riflessione che risponde, almeno in parte, ai quesiti in questione.
Se si riflette sulla situazione dei mass media tradizionali, quello che colpisce A? il loro grave stato di crisi. Dovuta ad una serie di fenomeni socio-economici distinti quali l’aumento del costo del petrolio, lo sviluppo di economie non piA? emergenti ma a questo punto piuttosto affermate come quella cinese e quella indiana; l’indebolimento della presa dei media su una popolazione sempre piA? stanca e consapevole dei gravi fenomeni che la danneggiano, hanno fatto sA� che il costo di produzione dell’informazione stampata raggiunga oggi livelli quasi insostenibili aggravati ancor piA? dallo statisticamente dimostrato assottigliamento del numero di lettori.
La stampa odierna deve fare i conti con ricavi minori e spese sempre maggiori e purtroppo, per far fronte a questa emergenza, l’unica strategia utile sembra essere proprio quella della “svalutazione dell’informazione“. Risorse sempre piA? fragili implicano infatti una riduzione dei redattori i quali, decimati, si ritrovano incapaci di far fronte alla massa di eventi, informazioni e riflessioni che invece, una buon lavoro di team potrebbe garantire. La��ovvia conseguenza di questo fenomeno A? proprio l’indebolimento dell’informazione che sempre meno A? il risultato di una diretta osservazione e di una corretta raccolta dei dati e sempre piA? il prodotto di un continuo riutilizzo dei materiali. Il numero delle fonti informative A? in continua riduzione ed il riciclo delle informazioni aumenta esponenzialmente.
Ecco quindi che la carta stampata – sempre piA? costosa e sempre meno letta – ha dovuto adattarsi ai tempi ed adottare lo strumento delle redazioni online le quali perA?, a detta dei presenti in sala, sembrano assumere il ruolo di meri rinforzi piuttosto che proporsi come efficaci alternative e valide fonti informative. Non conta la qualitA� dei contenuti (o conta sempre meno) ma ciA? che vale A? il numero di visite quotidiane che, come sappiamo, sembrano aumentare solo in corrispondenza alla pubblicazione di particolari elementi fotografici – informativi che riportano porzioni di corpi o scatti gossippiani…
Nel corso della conferenza – che in breve tempo ha assunto le sembianze di un sentito dibattito – A? quindi emerso che le redazioni online dei giornali assomigliano sempre piA? a delle semplificate propaggini delle versioni stampate che cercano di racimolare numeri di visitatori piuttosto che restaurare la qualitA� dei propri contenuti.
Ecco quindi che il ruolo del web alla��interno della crisi della carta stampata, A? duplice: da un lato dA� la possibilitA� alle testate giornalistiche di riconquistare, almeno in parte, visibilitA� e numero di lettori, dalla��altro perA? offre anche la possibilitA� anche a chi, pur non essendo un giornalista, ma un semplice blogger, vuole proporre un’informazione valida, alternativa e comunque ricca di buoni spunti di riflessione.
Internet propone sicuramente anche una��enorme massa di blog personali che non hanno nulla a che vedere con la��informazione e per tanto non minano l’autorevolezza della stampa tradizionale, ma A? comunque vero – ribadiscono i presenti alla conferenza – che in diverse occasioni, testate piA? o meno famose, nazionali o locali, generaliste o di settore, sono ricorse anche ai contenuti dei blog personali per pubblicare della buona informazione dimenticandosi, spesso e volentieri, di citarne la fonte.
E’ quindi chiara la direzione di sviluppo: la blogosfera puA? rappresentare una valida alternativa ed un ottimo supporto alla stampa tradizionale; il passo passo da fare per far sA� che questa direzione assuma una conformazione stabile e corretta consiste proprio nella regolamentazione delle modalitA� di utilizzo dei post.
Jessica Ceotto