Incontro con Maria Pollacci, ostetrica e autrice del libro a�?Mamma 7400 volte a�� Una��ostetrica di montagna tra Appennino e Dolomiti.a�? A cura de a�?Il filo che ci uniscea�?.
Sabato 11 Gennaio, ore 15.30 presso la Sala Consiliare del Comune di Vattaro.A�SarA� possibile acquistare il libro di Maria Pollacci, il cui ricavato sarA� interamente devoluto a sostegno delle attivitA� educative della comunitA� di Villa San Francesco C.I.F.VE. a�� Facen di Pedavena.
Ea�� previsto un servizio di baby sitting, durante la��incontro.
a�?Ho capito che cosa vuole dire essere ostetrica. Le prima sensazioni forti, le prime grandi emozioni della professionea��la responsabilitA� A? tua, due vite dipendono da te.a�?
Comincia cosA� nel 1945 la carriera di Maria Pollacci, piccola donna di ferro con occhi dolcissimi, che ha dedicato la sua esistenza alla Vita.A�Come si fa a raccontare la storia di Maria?
Ci ha provato il giornalista Sergio Sommacal, che ha trasferito su carta le parole dei racconti di Maria.
Mamma 7400 volte, A? la sua vita, ogni bambino rimane un ricordo indelebile nella sua mente, ogni nascita ha una sua storia e Maria di storie da raccontare ne ha davvero molte.
Lei A? la��Ostetrica, il suo primo bambino, Francesco, nasce il 3 settembre 1945, da allora i suoi bambini sono diventati quasi 8000.
Ci racconta il significato originale e profondo di questa professione, dove nessun parto A? un evento di routine, ogni volta lei entra in una casa a�?un poa�� medico e confessore, un poa�� sorella e mammaa�?, ogni volta condivide gioie e amarezze, situazioni difficili, eroismi e miserie.
Non A? facile, la professione della��ostetrica, dice Maria Pollacci, devi usare bontA�, garbo ed equilibrio, ricordando che la cura morale ha efficacia non trascurabile accanto alla cura fisica.
Anche se i tempi sono cambiati, per Maria le regole sono quelle imparate allora, il suo dovere morale A? prestare il suo aiuto professionale con scienza e coscienza, tenendo alto la��onore della categoria cui appartiene.
Maria arriva a Sopramonte nel 1954, poi Povo e Villazzano e infine a Cles, dove resterA� come ostetrica condotta e ospedaliera fino al 1964.
Le sue mani hanno accolto, sostenuto e accarezzato madri e bambini, ha vigilato sulla loro salute creando sicurezza ma anche tutelando i diritti di libertA� di scelta delle gestanti, certa che il parto A? un processo spontaneo in cui non si deve interferire con la privacy della donna.
La nascita e il modo di affrontare la maternitA� oggi sono molto diversi da quando Maria ha iniziato a lavorare, ma come dice lo scrittore Edward Morgan Forster a�? Se non ricordiamo, non possiamo comprenderea�?.
Ricordare come nascere sia una dimensione naturale, un passaggio della nostra esistenza, parole, rumori, silenzi, profumi, decisioni tutto questo A? il tempo della��attesa della nascita.
Fare nascere e vedere nascere, tagliare quel cordone che univa, essere a fianco della donna, sostenere il suo dolore, stare accanto senza invadere questo momento di trasformazione.
Questa A? la memoria di una��ostetrica, che diventa non solo ricordo, ma punto di partenza per favorire una nascita piA? naturale, piA? consapevole e meno disturbata.
Per informazioni sull’evento potete scrivere aA�ilfilocheciunisce.tn@gmail.com
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