Sesso e coscienza politica di tre signore americane conquistate da un giovane nativo nella Haiti della dittatura. Brenda, Ellen e Sue tre donne americane in vacanza, sono a caccia di avventure. Si può tracciare così il percorso di “Verso il Sud” la seconda pellicola proposta stasera (3 ott.) dalla rassegna autunnale del Nuovo Cineforum Rovereto presso il Cinema Teatro Rosmini (inizio ore 21). “Verso il sud” è ambientato nell’ Haiti di fine anni Settanta dove tre mature turiste americane raggiungono l’isola oppressa dal regime di Duvalier in cerca di amore e sensualità. Troveranno la bellezza e la virilità di uomini disposti a subire il peso delle differenze di classe e di potere. Dopo due pellicole dedicate al lavoro come “Risorse umane” e “A tempo pieno” Cantet in questo caso sposta la macchina da presa sulle conseguenze del colonialismo e sugli scambi commerciali e amorosi tra paesi ricchi e poveri. Di questa pellicola del regista transalpino ci è piaciuta la riflessione di Cineuropa che vi proponiamo “Cantet offre agli spettatori intelligenti degli spunti di riflessione e segue un percorso cinematografico fortemente coerente, centrato su ciò che definisce come "la ricerca di un luogo che non c’è". Una trama che offre la chiave per comprendere il suo film nel film, un’opera politica e sociale che si dirige ben oltre il tema del turismo sessuale femminile che ha confuso le idee di certi critici, abbagliati dal sole dei Caraibi e dallo spettacolo dei corpi nudi, al punto da dimenticare il vero ‘cuore’ di Verso il Sud : l’impossibilità della comunicazione e della comprensione tra due mondi. Come fa notare il poliziotto haitiano a Charlotte Rampling (una delle protagoniste del film) le cui certezze sono messe alla prova durante il drammatico finale: "Tu non lo conosci, tu non sai nulla di lui".
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