domenica , 22 Dicembre 2024

UNIVERSINVERSI DENUNCIA
UN ALTRO CASO DI AGGRESSIONE

flagPubblichiamo il comunicato diffuso da Universinversi a seguito dell’ennesimo episodio di violenza che ne ha coinvolto gli organizzatori.

VenerdA� 15 maggio 2009 si A? tenuta la prima serata di Universinversi.

Alle 23.15, non appena conclusi gli eventi in programma, tre ragazzi sono passati davanti all’ingresso, ormai chiuso, del luogo dove si era svolto lo spettacolo, gridando: a�?Sono fascistaa�?. Girato l’angolo tra via Rosmini e via Verdi, sono stati raggiunti da un altro gruppo di 10-15 uomini, in cordone e tutti armati di mazza. Il gruppo si A? diretto verso il luogo di Universinversi, simulando una carica ed arrivando fino al cancello della facoltA� di Economia.

A fronte del fatto che non ci siamo allontanate/i dallo spazio antistante il Centro Polifunzionale e non abbiamo reagito alle provocazioni, il gruppo di fascisti se n’A? andato. Le forze dell’ordine, chiamate telefonicamente, non si sono presentate.

Denunciamo una continua escalation di aggressivitA� e violenza nella cittA� di Trento nei confronti di soggettivitA� non conformi. Dobbiamo aspettare le teste fracassate di tutte/i noi affinchA? questa cittA� reagisca?

Questi fanno volantinaggio finchA? c’A? luce, sotto lo sguardo premuroso della polizia, e poi prendono le mazze quando viene notte.

Noi andiamo avanti, in direzioni ostinate e contrarie

Tavolo LGBTQ*

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Un commento

  1. Graziella Bertozzo

    Lettera aperta al signor Emilio Giuliana – di Trento (Fiamma Tricolore)

    Innanzitutto mi presento: sono una donna lesbica di 55 anni che ha partecipato ad alcuni degli eventi organizzati nell’ambito del festival Universinversi.
    Prima di ritornare nella mia città, Bologna, stamani ho avuto la disavventura di leggere sul “Trentino” alcune sue dichiarazioni, e le confesso che sono rimasta alquanto perplessa nel vedermi definita “squadrista di sinistra” e nello scoprire di aver partecipato ad uno “specioso” ciclo di conferenze. Tanto perplessa che ho pensato bene di vedere se era possibile leggere il suo comunicato stampa in maniera integrale.
    Riporto la sua illuminante definizione del pubblico – fra cui io stessa – che aveva assistito, venerdì sera, allo spettacolo teatrale “Verona caput fasci”: “Anarco-comunisti e pervertiti” (credo di far parte del gruppo dei “pervertiti”…). E che dire del post scriptum al suo comunicato?
    “P.s. Tutta la mia condivisione ed appoggio incondizionato verso la repubblica Sovietica per il trattamento riservato agli intolleranti eterofobi nemici di Cristo e della Natura.”
    Beh, di fronte a siffatte parole – che evidentemente il quotidiano trentino non aveva riportato per una questione di buon gusto – ho immediatamente pensato che il titolo dello spettacolo teatrale a cui avevo assistito dovrebbe essere corretto in “Verona caput fasci: Trento solo seconda”. Sì, perché le frasi su cui era imperniato lo spettacolo erano simili alle sue, ma risalgono a 14 anni fa. Avrebbe fatto bene ad assistervi, signor Emilio Giuliana: avrebbe potuto trarre ispirazione per meglio articolare il suo comunicato stampa.
    Mi sono informata meglio su di lei, ed ho scoperto un altro suo comunicato stampa risalente al 13 maggio scorso. Altre perle, altro spettacolo…
    “Non passa giorno che omosessuali, pervertiti e similari non piangano a destra e manca per presunte discriminazioni” (Qui non so in che categoria mettermi, sinceramente…)
    “Naturalmente il termine omofobo viene utilizzato in modo improprio, perché mi rifiuto di credere, e comunque non ho mai conosciuto qualcuno che abbia manifestato paure degli omosessuali.” (Sig. Giuliana: sono i gay e le lesbiche che devono aver paura di lei… Lei ha paura di qualcos’altro: di perdere una sua identità che – evidentemente – è un po’ traballante…)
    Ho anche notato che ha compiuto una ricerca su internet (lei, o qualcuno per lei) per mettere in fila una serie di teorie senza capo né coda. Mi ha colpito la sua citazione di Simon Le Vay: lo sapeva che è una ricerca fatta su meno di 20 persone? Certo, significativa… Sa che mai è stata utilizzata in Italia per rivendicare alcunché?
    Signor Giuliana, io non mi aggrappo proprio a nessuna teoria per affermare il mio diritto ad essere lesbica: mi appoggio piuttosto all’articolo 3 della Costituzione italiana, quello che dice:
    “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.”
    E cito piuttosto la dichiarazione dei diritti universali dell’uomo che – le ricordo – è stata approvata nel 1947, nel tentativo di evitare certe “nostalgie” che hanno rischiato di portare alla distruzione del genere umano. La cito – in specifico per il suo caso – nell’art. 22 (ma tanti altri articoli si dovrebbe leggere, signor Giuliana…): “Ogni individuo, in quanto membro della società, ha diritto alla sicurezza sociale, nonché alla realizzazione attraverso lo sforzo nazionale e la cooperazione internazionale ed in rapporto con l’organizzazione e le risorse di ogni Stato, dei diritti economici, sociali e culturali indispensabili alla sua dignità ed al libero sviluppo della sua personalità.”. Anch’io, signor Giuliana, anche se sono una donna, e – per di più – lesbica. Sa che direbbe una persona “educata” della sua stregua? “Pervertito sarà lei!”
    Ma non dico così: voglio piuttosto entrare nel merito di quanto accaduto venerdì sera: credo che sia sufficiente dire del disprezzo e della provocazione che ho visto sul viso di qualcuno dei suoi “conoscenti”, sia venerdì, che sabato, che domenica sera…
    Un disprezzo che era la traduzione a livello di espressione corporea delle sue parole: pervertita!
    Le sue parole, signor Giuliana sono il “fascismo” che io denuncio. E la mia è una denuncia tutta politica. Il resto è solo la conseguenza. Inevitabile.
    Lei ha scritto “il sottoscritto sostiene che dall’omosessualità si può guarire.”
    Le rispondo: guarisca lei, se ha il virus dell’omosessualità!
    Altri sono i virus che – personalmente – mi preoccupano: l’intolleranza sua, e le sue parole ne sono la prova. Ha dichiarato nel suo comunicato che quanto afferma è “per dare voce a chi in questo periodo viene accusato e messo alla gogna mediatica senza uno straccio di prova o di testimonianza.”
    La testimonianza che mancava sono proprio le sue parole.
    E allora non mi stupiscono i 1.800 euro che le sono stati richiesti nell’ambito di un processo in corso per sue passate affermazioni.
    Signor Giuliana, in questo momento non le sto chiedendo un risarcimento (a cui credo che – comunque – avrei diritto), sto solo denunciando POLITICAMENTE la pericolosità delle sue dichiarazioni.
    E penso che la città di Trento abbia il diritto-dovere di dissociarsi dalle sue parole che – quelle sì – ritengo volgari e violente. La sua città è sede di un’Università che ha legittimità a livello accademico. Io – personalmente – in qualità di cittadina di questo mondo, vorrò semplicemente verificare se Trento intende appartenere al mondo: sto ad aspettare perché sono curiosa di capire se la sua città è ridotta a parlare di “pervertiti” o se – al di là dei suoi personali problemi di signor Giuliana – continuerà ad appartenere alla civiltà o sta precipitando nella barbarie della foresta primordiale, dove non c’è niente da studiare e niente da capire perché – tanto – “Cristo e la natura” hanno già detto la verità ultima. A proposito di “ricerca”… voi a Trento avete già trovato tutto…. E anche di più.
    Mi firmo
    Graziella Bertozzo
    di Bologna
    Pervertita
    Contro natura
    Ma VIVA.

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