Ha i contorni di “Masaniello, l’uomo, l’eroe, il mito” lo spettacolo proposto a febbraio da Teatri Possibili per la rassegna “Trento Oltre”. Una rappresentazione, per la regia di Brando Minelli, in scena questa sera (giovedì 8, inizio ore 21) al Teatro Cuminetti. Masianello è visto dagli occhi di autore del testo e interprete principale. Masaniello è senza dubbio un personaggio storico, già per suo conto avvolto da un alone di mistero e di tragica grandezza, che ha finito col diventare in tre secoli e mezzo il simbolo della ribellione ai soprusi del potere, espressione della libertà del popolo, ma anche, in negativo, il simbolo del ribellismo rozzo e distruttivo della plebe. Tratto all’improvviso dall’oscurità di un’anonima e misera esistenza, nel volgere di soli dieci giorni Masaniello sale al vertice del potere per piombare altrettanto repentinamente nell’abisso della follia, del tradimento, dell’assassinio. In scena, quattro giovani attori narrano la storica vicenda di Masaniello, pescivendolo, lazzaro, eroe della rivoluzione partenopea del 1647. Lo spettacolo vanta una originale dinamicità: il ritmo incessante bandisce la noia e la monotonia. La regia segue canoni in cui si mescolano generi differenti, teatrali e non. Alle note suggestive del Lacrimosa (Requiem) di Mozart si mescola il ritmo incessante dei Tamburi del Bronx, dal suono degli Angra o Pearl Jam, ai ritmi partenopei dei Zezi e delle tarantelle. Una luce soffusa, due tagli laterali di luce che squarciano il buio, un fondale nero su cui poggia una rete da pesca, un trono, un tavolo e velluti rossi; gli attori indossano mantelli, cappelli o altri pochi elementi, segni che disegnano i corpi.
LE SUGGESTIONI DI MASANIELLO AL CUMINETTI
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