venerdì , 22 Novembre 2024

LE SONORITA� JAZZ DEL WALLACE RONEY SEXTET
questa sera appuntamento con “Mystikal” – tributo a Miles Davis

roney_pr.jpgNuovo appuntamento per Itinerari Jazz, quello di stasera, lunedA� 16 Aprile all’Auditorium S.Chiara diA�Trento alleA�ore 20.30, con il Wallace Roney Sextet.
Si fa un grande parlare, anche a sproposito, dell’ereditA� artistica di Miles Davis. In realtA� questo retaggio si incontra frammentato, distribuito in cento rivoli fecondi tra i musicisti che hanno lavorato con lui, che ancora ne avvertono l’influenza creativa, e tra i solisti, in particolare trombettisti, che hanno assimilato alcuni aspetti del suo stile. Tra questi ultimi, Wallace Roney A? senz’altro un degno erede di Miles. In particolare del Davis che negli anni cinquanta pubblicA? alcuni tra gli album piA? significativi del filone hard bop, con John Coltrane al sax tenore.A�Ma non solo, perchA� l’interesse di Roney, anche sotto il punto di vista compositivo, A? calami-tato pure dal Davis sperimentatore, quello che aprA� alla “svolta elettrica” e poi si addentrA? con genialitA� nei mille stimoli rappresentati dalla musica nera e dal rock. Questo A? evidente nella produzione di Roney degli ultimi dieci anni, da “Village“, in cui c’A? il chiaro riferimento al Davis subito pre-cedente alla “svolta elettrica”, fino al piA? recente “Mystikal“, dove il trombettista procede in modo sempre piA? avventuroso nell’accostamento e nella sintesi di musiche diverse, inglobando il funk, l’elettronica, l’ hip-hop, pur senza abbandonare sofisticate armonie post-bop. Roney A? sul-la scena del jazz ormai da piA? di trent’anni. Nato a Philadelphia nel 1960, tra l’altro nello stesso giorno di Miles, il 25 maggio, ha avuto molto presto l’occasione di collaborare con i Jazz Messengers, quando Art Blakey nel 1981 lo chiama per sostituire Wynton Marsalis. GiA� in quel frangente il giovane trombettista sfoggia uno stile impeccabile, in cui accanto a Miles si possono incontrare tracce di altri grandi virtuosi dello strumento, come Clifford Brown, Kenny Dorham e Woody Shaw. Uno stile vigoroso, ma lontano da certi compiaciuti virtuosismi che caratterizzano tanti giovani solisti. I successivi passi della sua carrriera sono accanto a Tony Williams e in un certo periodo l’attivitA� di Roney si divide contemporaneamente tra Blakey e Williams. Con quest’ultimo resterA� a lungo, fino agli anni Novanta. Il suo curricolo A? costellato di altre collaborazioni di rilievo, tra l’altro con Elvin Jones, Herbie Hancock, Sonny Rollins.

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