Questa sera, martedì 20 marzo ad ore 21.00 sul palco dell’Auditorium S. Chiara di Trento si esibirà Ron Carter, una vera e propria leggenda della musica Jazz. Ron Carter ha già avuto modo di deliziare gli spettatori agli Itinerari Jazz di Trento nel 2002, quando si esibì nel trio del batterista Billy Cobham, con Kenny Barron al pianoforte, sfoderando la sua classe inossidabile, la pulsazione poderosa, la sonorità splendida. Il nome di Carter è legato ad uno dei momenti straordinari della storia del jazz, quando negli anni Sessanta fece parte del quintetto di Miles Davis insieme a Wayne Shorter, Herbie Hancock e Tony Williams, contribuendo a scolpire pagine memorabili, in cui la molla creativa scaturiva dal contatto miracoloso di cinque personalità che si esaltavano a vicenda.
Carter, allora attorno ai trent’anni, si poneva come punto di riferimento, come ancoraggio sicuro di una sezione ritmica in cui il giovanissimo batterista Tony Williams scardinava con incredibile fantasia ogni regolarità del ritmo e il pianista Hancock, poco più che ventenne, esplorava campi armonici inusitati. Il contrabbassista, con un corredo stilistico scaturito dalla grande linea di Jimmy Blanton, Oscar Pettiford e Ray Brown, asse-condava le creazioni dei due talenti e ne stabilizzava il lavoro con incre-dibile sicurezza. Una sicurezza e affidabilità che ha sempre distinto l’operato di Carter, successivamente impegnato in una miriade di registrazioni e collaborazioni, tra cui spiccano quelle con Sonny Rollins, McCoy Tyner, Freddie Hubbard e Aretha Franklin. L’organico strumentale che si presenta ora a Trento è di fisionomia cameristica, senza batteria, con il pianoforte di Mulgrew Miller e la chitarra di Russell Malone. Ma la vitalità dei solisti coinvolti fa capire che lo spunto cameristico rappresenterà solo uno degli ingredienti del concerto, e che una solida spinta swing sarà alla base della proposta. Malone ha tutte le credenziali per collocarsi tra i migliori chitarristi della scena odierna, su una traccia che fa riferimento a Wes Montgomery e al primo George Benson. Miller, pianista di punta della propria generazione, dotato di grande versatilità e di spiccata personalità, ha tra le proprie credenziali le collaborazioni con Art Blakey, Benny Golson, Tony Williams e Betty Carter.
LE SONORITA� JAZZ DEL “RON CARTER TRIO”
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