GiovedA� 15 dicembre 2011 ad ore 18.00 presso la Badia di San Lorenzo a Trento incontro con lo scrittore, poeta e alpinista napoletano Erri De Luca. “Salire e ritrovarsi: sul sentiero con Erri De Luca” introduce Luciano Malfer dirigente generale della��Agenzia provinciale per la Famiglia, la NatalitA� e le Politiche Giovanili, modera Paolo Ghezzi inviato del quotidiano a�?la��Adigea�?.
Nel corso della serata sarA� presentato il progetto Le Vie dei Parchi: turismo sostenibile orientato al dialogo
interculturale e interreligioso promosso dalla��IPRASE e dalla��Ufficio per le Politiche Giovanili della Provincia autonoma di Trento. Sono partner di progetto il Parco Nazionale Adamello Brenta e il Convento dei Cappuccini di Terzolas.
Aderiscono inoltre il Parco Nazionale Aspromonte, la Cooperativa Sociale Terre Comuni e la��Associazione per lo Sviluppo a�?Economia Divinaa�? ICONOMIA della Romania.
A? di grande slancio la��affermazione di Tiziano Terzani: a�?Il solo modo per riscoprire la magia del viaggio A? smettere di fare i turisti-consumatori e tornare a essere pellegrinia�?. La��incontro con Erri De Luca, esploratore della��animo umano e al contempo dei luoghi montani, ci aiuterA� a percorrere nuovi possibili sentieri del dialogo interculturale e interreligioso. I luoghi montani, e in essi gli incontri, acquistano una grammatica emozionale e sentimentale inedita, spesso piA? dolorosa, piA? scomoda, ma per lo stesso motivo anche piA? vera. La montagna dona e si dona al viaggiatore come un punto di vista differente sul mondo e sulle relazioni con le quali bisognerA� coniugare la propria dimensione personale. Il risultato di questo intreccio sarA� il rafforzamento di due valori imprescindibili e non sempre scontati: la��uomo e la��ambiente.
LA MONTAGNA DENTRO
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Ciao. I miei commenti sull’evento li trovate nei blog di Mirma e mio. Qui, che altro dire di Erri? Ognuno di noi è un esemplare unico, inimitabile, iraggiungibile, nella diversità , nel bene e nel male. Ed Erri è siuramente irraggiungibile nella poliedricità , lui marinaio napoletano diventato scalatore, anche se io, in misura minima, s’intende, mi ci ritrovo, almeno per questo aspetto, visto che quando stavo a Genova dove sono nato e cresciuto, scalavo le Alpi Marittime, i colossi Valdostani, ll Brenta e le Pale di San Martino, ed ora che da 25 anni abito a Trento, sono diventato appassionato velista (sul Garda, ovviamente!). Erri De Luca sorprende per la “semplicità profonda” delle sue riflessioni e per l’incisività del tratto, pennellate di pensiero che richiamano Van Gogh, tratti di umanità raccolti in un mazzo multicolore mentre egli passeggia fra i monti, sulle spiagge delle isole napoletane, fra la gente, fra i brani del Vecchio Testamento che lui, non credente, ha tradotto dall’aramaico (!) o mentre passeggia accompagnato solo a s stesso. Vengono in mente quei versi .. “Solo e pensoso i più deserti campi/vo misurando a passi tardi e lenti ..” anche se Erri afferma che in montagna occorre essere veloci e rienrare in fretta, perchè la montagna è sempre pericolosa. Tuttavia afferma trattarsi di un “rischio festivo” cioè accettato volontariamente da chi, la domenica, va in montagna, ben diverso dal “rischio feriale” che corre l’operaio ( e lui è stato operaio) sul lavoro.