Una fantasia scenica mista di musica, recitazione e danza per la quale Manuel De Falla attinse a piene mani al folclore andaluso del “cante jondo” gitano e del suo derivato, il “ flamenco”. Si può tratteggiare in questi termini “El amor Brujo” lo spettacolo proposto, giovedì 23 marzo alle 20.30 al Teatro Sociale, dalla Compagnia Rafael Amargo per la Stagione “In Danza” del Centro S.Chiara di Trento.
Dedicato a Pastora Imperio, una delle più grandi ballerine del genere andaluso-gitano in “El amor brujo” per evocare le oscure e misteriose forze della magia, attori e ballerini danno vita a una sorta di grande affresco gitano, fatto di amore, morte e destino.
Nella semplice trama, la gitana Candelas, che legge il futuro con le carte, desidera a sua volta qualche segno di un destino d’amore. Alla ricerca di una strega, si imbatte invece in un “fuego fatuo” che le permette di conquistare l’uomo che ama. Questa opera fu concepita su incarico di Pastora Imperio, e dopo il debutto a Madrid, non fu più rappresentata nella sua veste originale; finchA� De Falla, per il debutto a Parigi nel 1925, modificò ampiamente la partitura, riducendo la durata a quasi la metà, e il libretto, per adeguarlo al balletto, nella versione che è stata interpretata fino ai giorni nostri.
Nel periodo tra la versione del 1915, la GitanerA�a, e il debutto nella versione parigina del 1925, De Falla rivisita nuovamente la partitura per creare la suite da concerto che debutta nel 1916. Da allora, questa versione ridotta “da concerto” non è stata più rappresentata, fino a quando uno studioso di De Falla, il musicologo e crA�tico Antonio Gallego, realizza una versione rivisiatata che debutta nel 1987 al Teatro La Fenice di Venezia. A partire dal momento della riscoperta, questa opera magistrale è stata rappresentata in pochissime occasioni.
Nel pomeriggio alle ore 17 presso la Sala Manci del Teatreo Sociale si terrà un incontro d’approfondimento a cura di Maria Luisa Buzzi dal titolo "Il Flamenco contemporaneo”.