Guarda alla danza, quella più moderna ed originale, quella che si ispira e si confronta con la natura delle pareti rocciose, il progetto speciale de «I Suoni delle Dolomiti» in programma venerdì 28 e sabato 29 luglio alle ore 14.00 In quei giorni i fianchi verticali delle Torri del VajolA�t, in Val di Fassa, si trasformeranno in un palcoscenico a cielo aperto per la sorprendente esibizione che la Project Bandaloop ha ideato per il Festival organizzato dall’Assessorato al Turismo della Provincia Autonoma di Trento e da Trentino Spa, qui affiancate dall’Apt della Val di Fassa. Evoluzioni aeree, coreografie volanti, danza, sport, arrampicata ma anche rapporto consapevole con l’ambiente e ritualità, sono gli ingredienti delle performance della Project Bandaloop e certamente caratterizzeranno anche “Free climb, free dance”, venerdì e sabato. Fondata nel 1991 ad Oakland e diretta dalla coreografa Amelia Rudolph, formatasi tra gli altri con Ellis Doboulet e Lou Conte, con la Hubbard Street Dance Company, con Mark Morris e Sarah Elgart, la compagnia propone da anni nuove forme di questo esplosivo abbinamento tra danza e scalata, arte e sport. Dai bellissimi contesti naturali ai suggestivi paesaggi urbani, dai grattacieli agli strapiombi rocciosi alle cascate mozzafiato, la compagnia della Rudolph è conosciuta a livello mondiale ed ha proposto esibizioni in moltissime località. Non ultima quella che due anni fa li ha portati a Rovereto sotto cupola del Mart. In questo orginale percorso artistico si mescolano danza, coreografia, sport, spirito d’avventura, voglia di sondare nuovi confini, come ad esempio quelli che hanno spinto l’uomo, con l’arrampicata, a confrontarsi con il camminare in verticale. Ma le creazioni targate Project Bandaloop sono qualcosa di più, perchA� sono il risultato di un vero e proprio confronto con la natura, di un rapporto che cresce giorno dopo giorno e dà forma alla danza. Per questo motivo il progetto speciale ideato per «I Suoni delle Dolomiti» si presenta come un omaggio alla bellezza e alla particolarità delle nostre montagne, ma anche come un vero e proprio work in progress durante il quale gli artisti interagiscono con lo spazio nel quale si esibiscono. Nel 2001 i danzatori-climber della Bandaloop avevano dato vita a “Stories of Gravity and Transformation”, tre settimane di danze sulle montagne della Sierra Nevada, in Spagna; anche le coreografie aeree proposte sulle Torri del VajolA�t sono frutto dello stesso metodo creativo. L’appuntamento è dunque in Val di Fassa per un’ora di emozione e divertimento con il naso all’insù. Si consiglia di portare con sA� un binocolo per riuscire a godere appieno delle evoluzioni aeree proposte dalla compagnia americana.
LA DANZA SALE IN PARETE
Vedi anche
“I Romani nelle Alpi”: incontro con la docente Elvira Migliaro
Mercoledì 29 maggio, alle ore 17.00, allo Spazio Archeologico Sotterraneo del Sas, in piazza Cesare …