Le prime prove sperimentali sul ritmo delle attivitA� dei neuroni pubblicate su a�?Current Biologya�?.
Gli esperimenti in laboratorio rientrano in un progetto sulla percezione spaziale e temporale di David Melcher (CIMeC della��UniversitA� di Trento)
Trento, 15 giugno 2016 a�� (e.b.) Anche il cervello umano, a volte, va di corsa. Succede, ad esempio, quando gli stimoli che arrivano dalla��esterno sono molti. Il cervello deve fare un super-lavoro per mettere la��etichetta giusta a ogni rivolo del flusso sensoriale continuo. Il cambiamento nel ritmo di lavoro dei neuroni A? stato documentato da un gruppo di ricercatori con delle speciali a�?telecamerea�?.
A descriverlo nella��articolo pubblicato in questi giorni dalla rivista scientifica a�?Current Biologya�? con il titolo “Temporal integration windows in neural processing and perception aligned to saccadic eye movements” (che si puA? tradurre come a�?Finestre temporali da��integrazione nei processi neurali e nella percezione, allineate con i movimenti oculare saccadicia�?) sono David Melcher, professore del CIMeC (Centro Mente/Cervello della��UniversitA� di Trento), il post-doc Martijn G. van Koningsbruggen, i due dottorandi Andreas Wutz, primo autore della��articolo e attualmente ricercatore al MIT di Boston, ed Evelyn Muschter, insieme a Nathan Weisz, professore alla��UniversitA� di Salisburgo.
A�Questo studio a�� spiega Melcher a�� fa parte del mio progetto ERC “Construction of perceptual space-time” (a�?Costruzione della percezione spaziale e temporalea�?). Il problema di base A? che noi umani, come tutti gli esseri viventi, dobbiamo basare tutta la nostra conoscenza ed esperienza sulla��informazione che arriva dai sensi. Questa informazione entra costantemente in un flusso sensoriale continuo e il nostro cervello deve creare delle unitA� di senso alla��interno di questo flusso indifferenziato. Il nostro sistema percettivo non registra gli stimoli sensoriali in modo analogo a un elettrocardiogramma, che restituisce una traccia continua sul monitor rappresentante il battito del nostro cuore. Quello che accade invece A? che alla��interno di un intervallo di qualche centinaia di millisecondi le diverse informazioni in arrivo dalla��esterno vengono integrate dal nostro cervello in un unico percetto coerente. A seconda dei contesti, il cervello decide di integrare o separare i segnali sensoriali in gruppi coerenti in modo da poterli interpretare come appartenenti alla stessa unitA� di senso. Noi abbiamo mostrato che questa a�?scansionea�? del tempo ha un ritmo e che quando spostiamo il nostro sguardo, con movimenti oculari, resettiamo questo ritmoA�.
In che modo si A? riusciti a dimostrare che i neuroni cambiano ritmo di lavoro?
A�Sono state coinvolte circa 50 persone in tre esperimenti a�� racconta Melcher a�� alle quali A? stato chiesto di guardare la stessa sequenza di immagini su due schermi, a distanza di poco tempo. Attraverso una serie di esperimenti abbiamo dimostrato come la��attivitA� del cervello abbia un ritmo e come il cervello allinei questo ritmo ai nuovi eventi sensoriali che entrano e ai movimenti oculari che svolgiamo. Abbiamo usato il metodo magnetoencefalografico (MEG), che ci ha permesso di misurare le oscillazioni nel campo magnetico causate da cambiamenti nella��attivitA� dei neuroni nel cervello, che hanno un ritmo dai 3 ai 5 cicli per secondoA�.
La��articolo, dal titolo a�?Temporal Integration Windows in Neural Processing and Perception Aligned to Saccadic Eye Movementsa�?, A? disponibile su: