Guardo dalla finestra il cielo nero e la strada bianca: ripenso ai versi che recitavamo da bambini a scuola
Le ciel est noir, la terre est blanchea��e sento quel desiderio invernale di ripiegamento in se stessi, in un angolo buono della casa, sulla confortevole poltrona che ci puA? abbracciare. Momenti isolati questi dovuti al freddo dicembrino, a sensazioni e sospensioni di attesa di dolcezze.
Ma per Arthyur Opp il ripiegamento nel suo angolo-rifugio a�� la sua casa – dura da piA? di dieci anni. Dieci lunghi anni in cui ha imparato a vivere nelle stanze a pianterreno della sua casa grande. Non puA? salire ai piani superiori perchA? insieme alla sua somma solitudine A? cresciuto il suo peso corporeo che ormai non gli permette di fare sforzi fisici.
Arthur era un docente universitario , una persona colta, sensibile, buona e troppo vulnerabile. Non A? riuscito a gestire le delusioni e disillusioni della sua vita e della realtA� in generale, compresa la tragedia della��11 settembre. Si A? ritirato per sentirsi protetto nella sua casa a leggere, guardare la Tv e mangiare, mangiare, mangiare…