mercoledì , 13 Novembre 2024

IDROGENO
Come si produce, come si accumula, come si trasporta, come si usa

idrogeno - Paolo MosanerParliamo ancora di idrogeno, visto che ormai nel panorama delle scelte energetiche questo “vettore� (e non “fonte primaria�! ricordiamolo ancora!) sembra essere una fetta consistente del nostro futuro.

Parlando di idrogeno si potrebbero riempire libri interi, ma vorrei essenzialmente focalizzare alcuni punti salienti. Credo che sia importante per dare alcuni strumenti di valutazione alle persone che non si occupano di energia o idrogeno per mesitere, o ancor più, hanno una formazione culturale lontana dagli ambiti tecnici.

Quella che viene chiamata “la filiera dell’idrogeno� consta di diversi momenti fondamentali: la produzione, la distribuzione, l’accumulo, la conversione e l’utilizzo. In pratica si tratta di rispondere ad alcune semplici domande: “Dove si trova l’idrogeno e come lo si può estrarre?�, “Come si può trasportare e distribuire?�, “Come si può utilizzare e in quali ambiti?�. Non risponderò certo a tutte queste domande in un solo post ( già vedevo la redazione di TrentoBlog che sudava freddo! )

Partiamo dalle origini: dove si trova l’idrogeno? Beh… In effetti l’idrogeno è un elemento assai abbondante sulla Terra, ma non si trova allo stato libero in natura: Esso è generalmente legato ad altri elementi in molecole di vario tipo: l’acqua e il metano rappresentano due esempi, ma le molecole organiche e non che contengono idrogeno sono davvero innumerevoli.

Per utilizzare l’idrogeno, bisogna prima estrarlo da queste molecole e la sua estrazione costa energia! Di qui i primi due interrogativi: da dove prendiamo l’energia per l’estrazione dell’idrogeno e da quali molecole è più conveniente estrarlo?

Si leva poi un coro di voci che dicono sostanzialmente che la produzione di idrogeno comporta un passaggio in più e quindi la perdita inesorabile di una parte di energia, con una resa globale finale inferiore e quindi un aumento dei consumi energetici… Non del tutto falso!

Ad onor del vero ci sono anche quelli di parere diverso, che sostengono che l’uso di idrogeno per autotrazione nelle fuel cell (pile a combustibile, già citate in un mio precedente post) che alimentano poi motori elettrici (a rendimento marcatamente più elevato dei motori a combustione tradizionali) aumenta l’efficienza finale, compensando quindi la perdita nel passaggio supplementare per la produzione di idrogeno… Non del tutto falso nemmeno questo!

Mentre i lettori cercheranno di farsi un’idea, sveliamo quale è l’attuale situazione e quale è l’obiettivo finale! Attualmente il grosso dell’idrogeno viene prodotto attraverso il reforming di idrocarburi (in pratica si usano sempre derivati del petrolio per separare l’idrogeno).

L’obiettivo che si vuole raggiungere è quello di separare l’idrogeno dall’ossigeno nelle molecole di acqua attraverso i processi di fotolisi e idrolisi: attualmente la cosa è tecnicamente fattibile, ma poco competitiva, visti i bassi rendimenti e quindi gli alti costi di questa tecnica. Bisognerà attendere ancora diversi anni…

Paolo Mosaner

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3 commenti

  1. Vorrei isolare l’ irogeno dall’ ossigeno partendo da acqua pura (senza altri elementi) come ha già detto questo procedimento costa (quanto?) e lo posso utilizzare per le batterie full cell

  2. fai lezzo!!!
    m hai ft prendere 2..ma vafanbagno!!

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