venerdì , 22 Novembre 2024

FUTUROPRESENTE: PIUa�� REALE DEL REALE?
Il cinema e le immagini (s)velate

Rovereto 19, 20, 21 novembre 2010. Da sempre attento a indagare la trasformazione dei linguaggi, delle modalitA� di comunicazione e di rappresentazione della realtA� attraverso l’arte, Futuro Presente prosegue lungo un avventuroso e stimolante percorso di ricerca e di riflessione, dedicato questa��anno a indagare i confini del rapporto tra la realtA� e le sue rappresentazioni.

Dopo la sezione primaverile dedicata alla��approfondimento del binomio realtA�/finzione in ambito giornalistico, fotografico, pubblicitario, letterario e televisivo, il focus autunnale di Futuro Presente concentra la��attenzione sul fenomeno cinematografico e sulle sue interazioni con la riflessione filosofica.

Protagonisti di questo percorso di approfondimento dedicato al complesso rapporto osmotico che lega la realtA� alla narrazione cinematografica saranno registi, esperti di cinema, critici cinematografici e filosofi, chiamati a confrontarsi con un tema classico della riflessione critica sul cinema: quali leggi governano i rapporti tra cinema e realtA�? Le immagini prodotte dal dispositivo cinematografico sono un riflesso del reale o si sostituiscono ad esso creando scampoli paralleli di realtA�? Il cinema A? ancora in grado di raccontare la societA� o ne costituisce un semplice ornamento?

In questo viaggio spensierato alla scoperta delle capacitA� del cinema di a�?dire le cosea�? abbiamo coinvolto personaggi di primo piano del panorama cinematografico italiano, i quali porteranno sul palcoscenico la propria esperienza e il proprio originale punto di vista sul potere testimoniale del cinema. Sul palcoscenico si avvicenderanno Marco Bellocchio, Giorgio Diritti, Michelangelo Frammartino, Pietro Marcello, Pietro Montani, Enrico Magrelli, Enrico Ghezzi, Marco Bertozzi, Franco Rella, Leonardo Gandini, Roberto De Gaetano e il gruppo di Fata Morgana, in un dialogo fitto ma disteso alla scoperta dei segreti della settima arte.

La��ansia da prestazione referenziale delle immagini A? antica quanto il cinema. A? piA? antica, con forme e collisioni diverse, del cinema stesso. Questo A? ormai condiviso da molti. E si rischia un sorvegliato e annunciato naufragio teorico qualora si aspetti la��onda perfetta di un qualunque a�?mercoledA� da leonia�? lanciando una bottiglia piena di messaggi estremi in un oceano piA? vasto del giA� procelloso oceano cinematografico. In questi giorni di incontri e riflessioni ad alta voce, a Rovereto, sarebbe giA� un discreto risultato riuscire a sfiorare alcune questioni. Cominciare a sciogliere alcuni nodi da vecchi marinai della ciurma di Ulisse. Marinai piA? interessati alla conoscenza che alla virtA?. La deriva puA? essere, per chi si imbarca, apparente. Come apparente o evaporato o ridotto a pixel o idolatrato o obliterato o prigioniero delle pratiche intermediali risulterebbe ridotto, smembrato, devitalizzato il reale. Il reale e il vero sono parole ingombranti. Liquidate, con malizia, dalla floscia chiacchiera della politica e, con una serrata e accigliata vertigine, da alcuni acuti pensatori. La��indifferenza o la liquiditA� referenziale sono due aspetti, due qualitA�, due difetti, due doni, due imperfezioni, due trappole del nostro guardare. I nostri sguardi e la nostra immaginazione devono ogni volta decifrare e interrogarsi sul quel mondo visibile o invisibile rifigurato dal cinema. Se il principio di realtA� appare malfermo e incerto, la realtA� delle immagini ha o simula una fibra forte, una salute invidiabile. Continua a pretendere qualcosa da noi.

A�

Il programma completo di Futuro Presente A? disponibile sul sito: www.festivalfuturopresente.it.

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