venerdì , 15 Novembre 2024

EXPO 2015: Conversazioni & incontri

600L’UOMO DI DOMANI. IL PASSATO DEL NOSTRO FUTURO ATTRAVERSO IL PRESENTE DI UNA POPOLAZIONE ALPINA – Secondo appuntamento di “Conversazioni & incontri” in vista dell’Expo di Milano. Iniziativa rivolta ai cittadini, a entrata libera CaffA? CittA� (Trento – Piazza Battisti, 10)

Relatori: Cristina Orsatti (antropologa libera professionista – Splanning), Alfredo Vanotti, UniversitA� L.U.d.E.S. (Lugano), Enrico Nava (Distretto Centro Nord Azienda provinciale per i servizi sanitari della Provincia autonoma di Trento), Carlo Pedrolli (UnitA� operativa speciale di Dietetica e Nutrizione clinica Ospedale S. Chiara, Azienda provinciale per i servizi sanitari della Provincia autonoma di Trento). Presentano: Casimira Grandi (Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale – Seminario permanente Nomi & Memorie) e Antonio Costa (UnitA� operativa speciale di Dietetica e Nutrizione clinica Ospedale S. Chiara, Azienda provinciale per i servizi sanitari della Provincia autonoma di Trento).

Il prossimo Expo di Milano, ispirato a “Nutrire il pianeta. Energia per la vita“, stimola una riflessione anche su coltivazioni e alimentazioni del passato e sulle esperienze delle minoranze dell’arco alpino. Per questo il Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale, nell’ambito del seminario permanente “Nomi & Memorie”, ha organizzato degli incontri, nei quali demografi, genetisti, antropologi, archivisti e nutrizionisti danno il loro apporto per ripercorrere la microstoria della popolazione alpina e confrontarla con situazioni del mondo globalizzato contemporaneo.

A�Vorrei che l’Expo – afferma Casimira Grandi del Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale – fosse recepito quale stimolo per valorizzare le esperienze locali e proporle superando il localismoA�.

Spiega: A�Dalla nostalgia di genealogie sedimentate lungo i secoli recuperiamo i ritmi lenti del mondo alpino che hanno scandito le esistenze della sua gente, erano stagioni di vita che originavano dalla natura del luogo, dove le colture che divenivano culture nutrivano i montanari con parsimonia e in cui la sussistenza era data dalla consuetudine del migrare: creando cosA� l’alimentazione tradizionale contemporanea, espressione di un patrimonio colturale e culturale di pratiche per la sopravvivenzaA�.

La professoressa fa notare una particolare attenzione per le minoranze, che si coglie anche da alcune scelte: A�Le locandine sono state tradotte nelle lingue dei “piccoli popoli’ alpini, perchA� queste popolazioni a causa del passato isolamento (dovuto al problematico contesto ambientale) sono oggi depositarie di preziosi casi studio per la microanalisi che consente la macrocomparazione con l’universo mondoA�.

Comitato scientifico: Casimira Grandi (Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale – Seminario permanente “Nomi & Memorie”) e Antonio Costa (UnitA� operativa speciale di Dietetica e Nutrizione clinica Ospedale S. Chiara, Azienda provinciale per i servizi sanitari della Provincia autonoma di Trento).
Altre informazioni: Staff per la Comunicazione – Polo di CittA�, Divisione Comunicazione ed Eventi, UniversitA� degli Studi di Trento: tel. 0461 281809; e-mail: comunicazione-citta@unitn.it

VenerdA� 28 febbraio, ore 17

Informazioni: conversazioni-incontri

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