Dopo l’intensa prima giornata il festival entra nel vivo con una serie di appuntamenti imperdibili. Si comincia con l’incontro tra Patti Smith, una delle rappresentanti storiche del rock colto made in USA, e il rapper italiano Frankie Hi-Nrg. Una miscela inusuale che però mette a confronto due modi interessanti e originali di intendere il rapporto con la parola. Non c’è dubbio che i debiti con i precursori, nella musica rock, sono sempre importanti perchA� essa si compone spesso di corsi e ricorsi che si fondono con le innovazioni e l’originalità. New York con la sua grande vitalità ha tracciato sin da subito traiettorie sonore che si sono mescolate con molti campi della cultura dalla poesia alla letteratura e all’arte in generale.
Programma completo della giornata:
A partire dalle ore 17, presso la Sala Conferenze del Mart, quel mondo composito si confronterà con uno dei rappresentati italiani di un genere musicale che proprio sulla parola e lo slang costruisce le proprie melodie. Basti aggiungere che Frankie Hi-Nrg ha sempre proposto testi graffianti e intelligenti e certamente le aspettative rispetto al suo incontro con la poetessa del rock non possono che essere molto positive.
Sempre alle ore 17 all’Istituto Don Milani-Depero, Philip Glass incontrerà gli studenti che hanno prodotto un video ispirandosi al mondo sonoro del Maestro e intitolato “Nice To Meet You Mister Glass”. L’incontro è aperto al pubblico.
Alle ore 18 per la sezione Cinema viene proposto un film poco conosciuto “Mishima” di Paul Schrader . La biografia e le opere di Yukio Mishima sono avvicinate dallo sguardo complice di Schrader, che in quattro capitoli ( La bellezza, L’arte, L’azione, L’armonia della pena e della spada) riassume gli ideali estetici e lo stile di vita del grande scrittore giapponese, che si dette la morte il 25 novembre 1970, dopo aver sequestrato il comandante di una guarnigione e arringato la truppa. Il resoconto degli ultimi atti dell’esistenza di Mishima s’intreccia al libero adattamento di quattro suoi romanzi. Ne emerge un esteta estremo, erede delle tradizioni millenarie nipponiche e al tempo stesso modernista, idealizzatore della bella morte e paranoico. Schrader regala una messinscena rigorosa e seducente. George Lucas e Francis Ford Coppola producono questo film “affascinante e folle”.
Alle ore 21, presso l’Auditorium Philip Glass propone al pianoforte A�tudes and Other Works for Solo Piano. Il programma del concerto comprende pagine scritte appositamente per pianoforte e trascrizioni di brani inizialmente per organo o ensemble strumentali. Sono composizioni concepite in un arco temporale che copre larga parte del percorso artistico dell’autore, dal 1976 al 1999. Mad Rush (1980) Commissionato da Radio Brema e originariamente composto per organo. Poco dopo la prima esecuzione, Lucinda Childs ha creato una coreografia su questo brano. A�tudes (1994-1999) Ciclo compositivo che include nel complesso 16 pezzi per pianoforte, scritti nell’arco di cinque anni. Ogni studio ha preso avvio da un diverso approccio stilistico al pianoforte, così da imprimere ai singoli brani un carattere specifico. The Fourth Knee Play (1976) The Fourth Knee Play riunisce quattro dei cinque brevi interludi che, nella celebre opera Einstein on the Beach, composta assieme al regista teatrale Robert Wilson, costituivano momenti di raccordo: il termine knee, ginocchio in inglese, rimanda proprio alla funzione di “giuntura”. In origine i Knee Play erano per coro maschile e violino solista, a cui era affidata l’interpretazione del ruolo di Einstein. Excerpts from A Musical Journey (1988) Composizioni per pianoforte scritte per una serie di lavori nati dalla collaborazione tra Philip Glass e il musicista africano Foday Musa Suso, virtuoso della kora. Four Metamorphoses (1989) Insieme di brani per pianoforte tratti dalla colonna sonora del film A Thin Blue Line di Errol Morris e dalla messa in scena della Metamorfosi di Kafka, parte della Kafka Trilogy ( The Process) di Gerald Thomas che ha debuttato a San Paolo del Brasile. PoichA� entrambi i progetti sono stati intrapresi contemporaneamente, le rispettive musiche si prestano perfettamente alla sintesi operata da Glass in Four Metamorphoses.
Alle 22.30 all’interno del Mart un concerto/reading con Emilia Campagna e Sara Nicoletti che propongono sulle note di Opening, Metamorphoses di Philip Glass letture da Raymond Carter. La musica di Philip Glass e la scrittura di Raymond Carver si incontrano nell’attenzione ad eventi minimi, nella semplicità apparente, nella ripetizione di gesti scarni e, infine, in una staticità che è movimento incessante (o all’opposto, in un movimento che si rivela statico, destinato a tornare su se stesso). Identico è il rivolgersi alla dimensione raccolta del pezzo breve e il ricorso a strutture del linguaggio nitide, nette, prive di ambiguità.
Raymond Carver (1939-1988) è ricordato oggi come il primo grande autore del minimalismo americano.