Conoscere e rispettare la��ambiente: la��insegnamento della geologia a cinquanta��anni dalla tragedia. La mostra fotografica sarA� ospitata da mercoledA� 27 novembre fino al 6 dicembre a Mesiano, nella sede del Dipartimento di Ingegneria civile, ambientale e meccanica. In esposizione le fotografie del geologo Edoardo Semenza raccolte dalla��Associazione Italiana di Geologia Applicata ed Ambientale (AIGA) e dal Consiglio Nazionale del Geologi. Il 5 dicembre un incontro dedicato agli aspetti tecnici della frana
In prima linea a documentare per immagini il disastro del Vajont e ciA? che lo ha provocato ci fu anche un geologo: Edoardo Semenza. A cinquanta��anni di distanza dalla tragedia, le sue fotografie, scattate tra gli anni 1959 e 1961 sono state raccolte e catalogate dalla��Associazione Italiana di Geologia Applicata ed Ambientale (AIGA) e dal Consiglio Nazionale del Geologi (CNG), con la collaborazione di Monica Ghirotti (UniversitA� di Bologna) e Francesco Maria Guadagno (UniversitA� degli Studi del Sannio). Ne A? nata una mostra itinerante, dal titolo a�?La Storia del Vaiont: la conoscenza della frana attraverso le foto di Edoardo Semenzaa�? , che ha iniziato a viaggiare, ospitata da atenei e centri di ricerca di tutta Italia.
La mostra itinerante sulla frana del Vajont fa tappa anche alla��UniversitA� di Trento, dove sarA� visitabile (dalle 8 alle 19) dal 27 novembre al 6 dicembre nella sede del Dipartimento di Ingegneria civile, ambientale e meccanica a Mesiano (secondo piano corridoio centrale). In occasione della mostra, giovedA� 5 dicembre alle 17 il Dipartimento organizza nella sua sede (aula 2R) anche un incontro dedicato agli a�?Aspetti tecnici della frana del Vajont a�?. Saranno presenti Paolo Campedel (Servizio Geologico PAT), Luca Carniello (ricercatore presso DICEA, UniversitA� di Padova), Francesco Cecinato (ricercatore in geotecnica presso il DICAM). Verranno discussi diversi punti di vista tecnici del progetto e della frana, dalle motivazioni per la costruzione della diga e lo sfruttamento idroelettrico del Piave, alle conoscenze geologiche e geotecniche sulla frana prima e dopo il disastro.
A�La��esposizione a�� spiegano gli organizzatori a�� ripercorre il a�?disastro del Vaionta�?, paradigma della catastrofe di origine umana, attraverso le eccezionali immagini scattate da Edoardo Semenza che fu il geologo che riconobbe la��esistenza di una��antica massa di frana sul versante sinistro della Valle del Vaiont, poco a monte della diga allora in costruzione. Le principali evidenze geologiche e geomorfologiche che lo condussero nel 1959 a�� prima della��inizio della��invaso e della conseguente rimobilizzazione a�� a scoprire la��antica frana e a definirne la forma e i limiti, sonoA�illustrate attraverso alcune delle fotografie scattate tra gli anni 1959 e 1961. In queste immagini traspaiono le sofferenze, le intuizioni e il progredire della consapevolezza della��uomo che per primo riconobbe la��esistenza della��antica frana. In esse si rivela il suo approccio mente et malleo, che gli consentA� di elaborarne un modello e di definirne i conseguenti scenari di rischio. La sua scoperta fu subito presa in considerazione dai responsabili della��opera, almeno come ipotesi da verificare con altre ricerche ed indagini. Purtroppo, la sua consulenza, durata fino al 1961, non impedA� che, dopo varie vicissitudini, si consumasse la tragediaA�.
Comprendere la natura e i suoi meccanismi evolutivi A? la��obiettivo preminente di coloro che operano nella��ambito delle scienze geologiche applicate alla��ambiente e al territorio. Ammirare le fotografie di Edoardo significa perciA? accedere alla sua dimensione personale e professionale piA? intima. La frana A? ancora oggi oggetto di dibattito e riflessione scientifica, anche per la straordinaria mole di dati disponibili, siano essi strumentali o tratti da rilevamenti.
Una parte di questi materiali, tratti dal volume con CD a�?Le foto della frana del Vajonta�? e dal libro di Edoardo Semenza a�?La Storia del Vaiont raccontata dal geologo che ha scoperto la franaa�? (ed. K-flash), sono riprodotte nelle immagini della mostra, e costituisce un contributo alla discussione su alcuni specifici punti. La��auspicio A? che, anche attraverso questa esposizione, la��opera di Edoardo Semenza possa servire a sensibilizzare le coscienze sulla necessitA� della conoscenza della geologia per il rispetto e la protezione della��ambiente.
Maggiori informazioni sul sito:
www.unitn.it