Blinis al grano saraceno: una ricetta tipica russa molto versatile ottima per accompagnareA�un buon tA? caldo, come suggerisce Andrei Ryabushkin invitandoci al suo “Tea Party”
“Se fai in fretta, farai ridere la gente”.
Con questo proverbio russo inizio il mio post di oggi. Non so perchA�, ma guardare questo quadro mi suscita una sensazione di calma, di tranquillitA�…A�Veniamo perA?A�al dunque:
Andrei Petrovich Rabushkin fu pittore, grafico, illustratore e insegnante. Nacque nel 1861 nella provincia di Tambov, nel centro-sud della Russia; suo padre era contadino e pittore di icone, e Andrei si prodigA? ad aiutarlo fin da bambino. Nel 1875, dopo essere stato notato da un fortuito talent scout, iniziA? la sua formazione artistica alla Scuola di Pittura, Scultura e Architettura di Mosca, dove rimase per sette anni. Si trasferA� quindi a San Pietroburgo per frequentare l’Accademia Imperiale delle Arti; qui, grazie alla sua personalitA� effervescente, si stufA? presto delle lezioni ed iniziA? a frequentare spesso la biblioteca piuttosto che a realizzare schizzi in strada, osservando la vita della cittA�. Andrei non ricevette un premio per il suo lavoro di diploma, ma questo fu notato dal presidente dell’accademia che gli procurA? una borsa di studio per viaggiare all’estero; invece di andare in Italia o a Parigi, perA?, lui scelse di intraprendere un viaggio attraverso i vecchi villaggi russi, e i loro abitanti divennero i modelli per i suoi dipinti intrisi di realismo, che raccontavano la vita quotidiana della gente semplice, fatta di lavori umili e piccoli “riti”.
Uno di questi si puA? osservare nel dipinto che vi propongo oggi. Quattro persone sedute ad un tavolo, tre uomini e una donna, dietro di loro un oste in attesa di servirli e altre persone in piedi che sembrano guardareA�incuriosite chi sta di fronte a loro… Non vi sentite osservati?
La composizione A? organizzata frontalmente e piuttosto statica nella rappresentazione dei personaggi, tranne che per un certo dinamismo di sguardi: A? interessante notare l’espressione dell’uomo con la camicia verde, che sembra guardare stupito quello seduto accanto a lui. ChissA� cosa stava accadendo a quella tavola… Ma non sono qui per raccontare una storia, come ben sapete.A�Il rito del tA? in Russia A? un’usanza molto sentita, e la tavola “sulla tavola” A? apparecchiata con tutto il necessario per celebrarla al meglio. Si puA? notare un piattino con dei cetriolini (o sono acciughe?), una coppetta con le classiche zollette di zucchero e infine qualcosa che potrete assaggiare anche voi se vi viene voglia di leggere qui sotto…
BLINIS AL GRANO SARACENO
INGREDIENTI:
1 cucchiaio di zucchero
300 ml. di latte caldo
2 cucchiaini di lievito naturale secco
120 gr. farina fine di grano saraceno
65 gr. farina 00
1 cucchiaino di sale
2 uova
20 gr. di burro fuso
PROCEDIMENTO:
Sciogliere un cucchiaino di zucchero nel latte caldo, far cadere il lievito a pioggia e mescolare bene con una forchetta per far sciogliere anch’esso completamente. Lasciar riposare.
Setacciare le due farine in una ciotola con lo zucchero rimanente e formare un incavo al centro.
Unire i due tuorli al latte in cui si sono sciolti zucchero e lievito e sbattere con una frusta a mano o con una forchetta, dopodichA� unire questo composto liquido agli ingredienti secchi e mescolare fino a renderlo omogeneo; coprire con della pellicola trasparente e lasciar lievitare in luogo caldo per circa un’ora: l’impasto deve raddoppiare di volume. Trascorso questo tempo, mescolare per eliminare l’aria e lasciar riposare per circa 30 minuti.
Sciogliere il burro con il sale e unirlo alla pastella precedentemente ottenuta. Montare gli albumi a neve e unire anch’essi mescolando con un cucchiaio, facendo dei movimenti dall’alto verso il basso, finchA� si saranno amalgamati completamente.
A questo punto, scaldare una padella antiaderente precedentemente unta con un po’ di burro, farvi cadere la pastella a cucchiaiate e lasciarla cuocere circa un minuto da entrambi i lati; deve risultare bella dorata. Procedere fino ad esaurimento scorte.
I blinis sono ottimi sia tiepidi che freddi. Si servono tradizionalmente coperti da un velo di panna acida, delle fettine di salmone affumicato e un ciuffo di erba cipollina, ma sono ottimi anche con la marmellata o altre delizie, a seconda dei gusti. Da accompagnare assolutamente con una tazza di tA? nero bollente…
PER APPROFONDIRE:
Andrei Ryabushkin su Wikipedia