lunedì , 23 Dicembre 2024

AUTUNNO A MEZZANO DI PRIMIERO: Tempo di far legna, ma da��autore

A�Non solo una scenografia di boschi infiammati dalle tinte calde della��autunno,ma lungo le vie del paese anche una collezione unica di cataste di legna artistiche.

Ea�� arrivata la stagione perfetta per scoprire un pittoresco borgo del Trentino, alla��ombra delle Pale di San Martino,A�dove il legno si fa capolavoro, della natura e della��uomo.

600-legna

Dopo il ruggito delle motoseghe e gli affondi delle accette, questo A? il tempo di nuove sonoritA�: quelle a�?secchea�? dei ciocchi lanciati uno sopra la��altro, che si scontrano e si incontrano in attesa di fondersi nella��abbraccio del camino…A� Ca��A? perA? un angolo magnifico da��Italia dove il legno A? immortale, cosA� come il suo a�?cantoa�?. Siamo a Mezzano di Primiero, piccolo centro del Trentino, tra I Borghi piA? Belli da��Italia, dove le cataste di legna sono da��autore. Qui, mentre nelle legnaie si fa scorta di legna per la��inverno, il Comune ha fatto scorta, anzi una scorpacciata, di opere da��arte. Questa stagione, quando il bosco A? vestito a festa, A? perfetta per ammirare, magari inspirando la��odore inconfondibile delle prime stufe accese nelle case, la straordinaria e unica collezione open air di cataste artistiche a��ormai ben 25- che ha trasformato la��antico borgo in un museo sotto il cielo.

 

Con un destino da sempre legato al legno e agli altri elementi della natura montana, Mezzano da qualche anno offre la sua cornice di antiche architetture rurali a a�?Cataste e Canzeia�?, rassegna unica e innovativa che del borgo A? diventata la��anima. Il paese di anno in anno va popolandosi di nuove, meravigliose cataste artistiche (la scorsa estate ne sono state inaugurate ben otto). Gigantesche installazioni da��autore che immortalano riti, mestieri, leggende, canti e tradizioni locali in un sorprendente gioco di equilibri, ciocchi e tasselli.

 

Quale stagione migliore per una fuga al cospetto delle Pale di San Martino, alla lenta e dolce scoperta di Mezzano e del suo territorio?Ogni angolo del borgo riserva una sorpresa. Mentre nei boschi e nelle legnaie fervono i preparativi per la��inverno, nella loro commovente immobilitA� le cataste artistiche a��splendide sentinelle lungo gli stretti vicoli, ai piedi delle antiche facciate, al cospetto dei tipici ballatoi- sono giA� pronte ad affrontare i rigori e le intemperie, che non faranno che aggiungere loro bellezza, personalitA� e storia. Intanto, con le loro forme inattese, sono loro a restituire vicende passate, consegnare sogni, reinterpretare eventi storici, raccontare dei padroni di casa.

 

Ma a�?Cataste & Canzeia�? non A? che uno degli accorati omaggi di questo paese-cameo alle proprie origini, oggi rintracciabili in cinque itinerari intitolati a�?Segni sparsi del ruralea�? e dedicati alla��acqua, agli orti (se ne contano ben 400!), alle architetture, ai dipinti murali e alle antiche iscrizioni.

 

Infine, tutta��attorno al borgo che ha fatto proprio del ritorno alla natura una battaglia, regna la natura allo stato puro: prati immensi dove si raccoglie la��ultimo fieno, boschi trasformati in vivaci tavolozze da��autunno dove lo spettacolo del foliage cambia ogni giorno, pittoreschi sentieri per tutti da percorrere a piedi o in biciclettaa��

 

Per informazioni: Comune di Mezzano

tel. 0439.67019, info@mezzanoromantica.it e www.mezzanoromantica.it

 

LE CATASTE IN PILLOLE, ANZI IN CIOCCHI

 

LE 8 a�?ESORDIENTIa�? DELLa��ESTATE 2014

 

  • Opposti di Giuliano Orsingher

Lancia quasi una provocazione la��autore, giA� presente a Mezzano con la catasta Bio-massa. Un procedimento plastico a favore di un linguaggio non rappresentativo, ma assente e silenzioso che si rintraccia nel vuoto tra legno e pietra. Una scelta precisa, per lasciare a ciascuno la cura di fare uno sforzo di riflessione personale, poichA� il vuoto A? uno spazio interpretabile che in sA� prevede anche i propri opposti.

 

  • Il bosco vecchio di Albino Rossi

La��anima del Trentino si identifica nella montagna, nei campi e nella foresta. Proprio su questa��ultima si concentra la��attenzione della��autore, che in questo si ritrova in perfetta sintonia con lo spirito di Cataste & Canzei. Dalla sua sensibilitA� e fantasia A? scaturito un bosco idealizzato ma vero. Molto ca��A? da leggere in questa��opera: gli alberi colonne del cielo, i rami che intrecciandosi simbolizzano le relazioni umanea�� Tutto sintetizzato nella silhouette di un bosco controluce, assopito in inverno nella��attesa di tornare a sbocciare.

 

  • Santone di Fabrizio Milani

I a�?santonia�? della��artista lombardo (di Varese) sono delle rappresentazioni simili alle raffigurazioni della��uomo primitivo che, iniziando a porsi delle domande sulla vita, trova risposte in una raffigurazione magica di se stesso. Un figura sacra, insomma, ma senza religione.A� Una sorta di divinitA� che non corrisponde a nessun credo, se non a quello interiore e nascosto della��uomo. Una��installazione possente, primitiva eppure raffinata, che sposa la povertA� del legno alla preziositA� della��oro.

 

LE CATASTE DEGLI ALLIEVI DELLa��ISTITUTO DELLE ARTI A.VITTORIA DI TRENTO

 

  • Cornucopia

Con questa��opera il giovane artista pugliese vuole rappresentare la vera ricchezza e risorsa di questa terra: i ciocchi che scivolano come una cascata dalla cornucopia sono la testimonianza che il legno A? la piA? versatile e naturale delle risorse che da sempre accompagna l’uomo.

 

  • Pensieri Vaganti

Una��opera che rifugge con determinazione la staticitA� che la��immaginario associa inevitabilmente al concetto di catasta di legna. Una��opera che restituisce al legno movimento, dinamicitA� proprio come i pensieri che nella nostra vita contemporanea frenetica corrono, si trasformano, esplodono. CosA�, i ciocchi spaccati grezzamente conservano la bellezza della naturalezza e composti in forma scomposta, quasi a�?esplosaa�? simboleggiano la libertA� di pensieroa��

 

  • La��incanto di Lena

Una��opera ispirata al romanticismo per un paese romantico. E quale personaggio piA? romantico della sirena, figura mitologica carica di fascino e mistero? Una sirena fluttuante che incanta chi la guarda. Un poa�� come il borgo di Mezzanoa��

 

  • Le sfere della��immaginario

Una sfida, una voce fuori dal coro, una ribellione: la catasta tradizionale ha forme squadrate e rigide? E allora la��autrice rompe le righe e adotta per la propria installazione una forma insolita: la sfera. Tre sfere che rivoluzionano le forme ma anche i significati: il vuoto al loro interno vogliono lasciare spazio alla��immaginazione e al mistero.

 

  • La��Onda

Un assemblamento solo apparentemente casuale di ciocchi dalla forma irregolare, ma di uguale lunghezza che ricordano una��ondaa�� La��opera vuole sottolineare il contrasto tra natura e civiltA� e la superioritA� della prima sulla seconda. Simbolicamente, il fatto che la��onda si innalzi verticalmente verso il cielo e nello stesso tempo si sviluppi sul terreno, sta a significare la��ambivalenza della vita: cosA� lontana, immensa e incomprensibile ma nello stesso tempo cosA� vicina e palpabile.

 

LE ALTRE CATASTE

 

  • La a�?catasta del misteroa�?

Di nessuno eppure di tutti. Ea�� una catasta anonima ma affollata di nomi quella che apre il percorso di Cataste e Canzei. Non una��installazione artistica ma una a�?semplicea�? catasta, di quelle tradizionali, che accoglie perA? i foto-ritratti di tutti gli artisti che hanno partecipato alla��iniziativa e che firmano la��itinerario.

 

  • In principio (La��Albero) di Roberto Svaizer

Di facile lettura nella sua toccante immediatezza: tre uomini sono intenti a segare un albero. Sottile il messaggio, affidato alla forma di automi attribuita ai boscaioli: le braccia umane potranno anche essere sostituite da seghe e mezzi meccanici ma la��uomo continuerA� a tagliare gli alberi. Un rito rurale che non si estinguea�� La��autore, classe 1971 e originario di Mezzano, lavora in una fabbrica di lampadari nel Bellunese, dove ha appreso le tecniche di lavorazione del ferro che gli sono poi servite a dar voce al proprio apprezzato talento di scultore.

 

  • Installazione In-stabile di Umberto Sancarlo

Detta anche a�?la catasta che precipitaa�?, questa��opera A? un concentrato di allusioni: installazione anche perchA� posta sopra la stalla degli asini, in-stabile perchA� posizionata su un manufatto ma anche precaria. La cascata di ciocchi, che infonde alla catasta forza e movimento, pare quasi un monito alla��uomo, che puA? intervenire sulla natura, ma che a questa A? pur sempre assogettato. Sancarlo, pittore, grafico e scultore che vive a Trento, collabora tra la��altro con il MART di Rovereto.

 

  • La��aluvion di Marco Baj

Un artista poliedrico che dalle calde terre di Puglia A? salito in Trentino per lasciare il suo segno a Mezzano. La piA? grande delle installazioni di a�?Cataste e Canzeia�? dal 2012 campeggia in paese su una vasta parete di messa in sicurezza, costruita dopo la tragica alluvione del 1966. Mascherandone la spoglia funzionalitA�, ne fa un grande quadro sotto il cielo che ricorda alla��uomo il prezzo da pagare quando si viola la montagna. Realizzata in legno di larice rosso, marmo bianco, tufo viestano e ferro si estende su ben 80 metri quadrati.

 

  • El Mantil di Marta Bettega

La��artista vive a Mezzano. Esperta da��arte e restauro, ha al suo attivo numerose mostre, premi e riconoscimenti. a�?El Mantil a��spiega- A? un tessuto di lino filato dalle donne del nostro passatoa�?. Nella sua opera ha voluto rendere con il legno una tovaglia che rappresenti il lavoro manuale ma anche di meditazione delle tessitrici. Una tela che intreccia nella sua trama fatica, sogni e rivendicazioni delle donne.

 

  • La��acqua dei stoli di Nicola Degiampietro

La��artista risiede a Fiera di Primiero. Forte di un nutrito curriculum artistico e di diversi stage presso grandi maestri, di Mezzano ha voluto valorizzare gli a�?stolia�?, ovvero i cunicoli utilizzati per convogliare la��acqua potabile in paese dalla��acquedotto. Un omaggio al ruolo antico della��acqua, che un tempo veniva molto piA? rispettata e al tempo stesso temuta. La��opera non a caso viene realizzata nel 2011, anno internazionale della��acqua.

 

  • La fisarmonica di Max Gaudenzi

La��artista locale gestisce con la moglie una��esposizione permanente delle proprie opere a Fiera di Primiero. Per Mezzano ha realizzato una grande fisarmonica aperta che pare una stella. Una��opera maestosa che non ha bisogno di interpretazioni: una fisarmonica diatonica che suggerisce la��armonia di note melodiche e quella di pezzi di legno che paiono nati per stare la��uno accanto alla��altro come le note sullo spartito.

 

  • Rotonda e Non Rotonda di Roberto Bertazzon

Originario dei colli veneti, la��autore A? pittore, scultore e conceptual designer. Impegnato nella sensibilizzazione al rispetto della��ambiente, nel 2011 ha realizzato per Mezzano due sculture: Rotonda e Non Rotonda.

 

  • La funzione del balcone di Alberto Cosner

Un nome un poa�� impegnato per una��opera diretta, che colpisce per la sua sgargiante semplicitA�: una��enorme pannocchia dai chicchi pieni e dorati che sembra sbeffeggiare, irraggiungibile in alto sul suo ballatoio, le galline ingolosite e stupite del pollaio sottostante. In realtA� la��opera, attraverso la rappresentazione del granturco, vuole ricordare la��antica funzione del ballatoio, dove le pannocchie venivano messe ad essiccare al sole. La��artista A? del Primiero, restauratore e disegnatore archeologico.

 

  • NavesA?la di Lucia di Arteler a�� Lucia Trotter e Zita Zeni

Una grande navetta di telaio in legno, incastonata nella catasta da cui dipartono i fili della trama. Una sorta di mirabile e insolita insegna per un atelier che invece se ne sta discreto e ritroso in una casupola lA� di fronte. Quasi di nascosto, dai fili di un telaio antichissimo nascono tele damascate della tradizione primierotta e di un tempo che non ca��A? piA?, salvato dai magici intrecci di Lucia Trotter e Zita Zeni.

 

  • Cerco un centro di gravitA� permanente di Gianluigi Zeni

Altro artista di Mezzano. Scultore del laboratorio artigiano di sculture in legno del borgo, ha realizzato una catasta da��equilibrio: la grande freccia di un blu elettrico richiama al ciocco verticale in basso, che da solo regge tutta la scultura, frutto di un incredibile gioco da��incastri e leve.

 

  • Free Water di Jimi Trotter

Questo artista locale affida alla copiosa lacrima azzurra su un volto addolorato la protesta contro la privatizzazione della��acqua. Il ben comune si paga (ingiustamente) e la��unica acqua gratuita che ci resterA�, sarA� proprio quella del nostro piantoa��

 

  • La notte in sogno di Erica Schweizer

Figlia da��arte (i genitori architetti, lo zio grande pittore), la Schweizer A? tra le pochissime firme femminili di a�?Cataste e Canzeia�?. Nella sua opera riprende la��usanza tradizionale di ricavare nella catasta delle nicchie per porvi vasi di fiori. Agli spazi lei affida perA? la sua personale interpretazione di una canzone popolare amorosa di questi luoghi. CosA� tra i ciocchi, oltre a parole, disegni e citazioni prende vita una deliziosa a�?casa di bambolea�?.

 

  • Bio-massa di Giuliano Orsingher

Da buon artista trentino, Orsingher intende evocare con la sua opera il sano sentimento della gente di montagna che obbedisce al ritmo della natura e con saggio fare da formica ogni autunno si appresta ad accumulare legna per la��inverno, con gesti operosi e perpetui che rispettano la��ambiente e sanciscono il suo antico legame con la��uomo. Una catasta insomma che A? monumento alla catasta stessa e infatti consta solo di ciocchi accumulati, del grande ceppo per il taglio su cui troneggia, inglobata nella��opera tanto che non la si vede ma la si intuisce nella sua sagoma vuota, la scure.

 

  • El caro de le zercole di Andreino Zugliani

Passato e presente si fondono: sopra un moderno garage, una sorta di cornicione in legno che porta incastonati una slitta e un carro, di quelli che usavano guarda caso per trasportare i tronchi dal bosco e che la sera si ricoveravano lA� dove oggi parcheggiamo i mezzi a motore. Un omaggio ai giorni andati che vuole anche coprire gli a�?scempia�? di oggi, vestendo il cemento del calore intramontabile del legno.

 

  • Montagna in-canto della��Associazione La Stua

Un gruppo di amici accomunati dalla passione per la scultura, che si divertono a praticare la��arte e a insegnarla. A loro si deve lo stravolgimento di una triste cabina elettrica in cemento in un allegro capolavoro narrativo in legno. Legnetti piccoli e infinitesimali, pazientemente incastrati a regalare un magistrale intarsio che racconta la poesia della montagna. Un gioco di immagini e di parole che alludono alla seduzione per la��occhio e per la��orecchio, in un sodalizio tra paesaggio e musica. CosA�, sullo sfondo di cime maestose, campanili svettanti, alberi secolari, prati fioriti e fieri cervi danzano le note dello spartito.

 

  • Temp che pasaa�� tradizion che resta di Giuliano Rattin

Ancora un contributo da parte di un giovane feltrino, che racchiude in una catasta il senso della vita. La clessidra chiusa in un abbraccio (o costretta a lavorare incessantemente?) tra il sole e la luna ammonisce che tutto inizia e tutto finisce ma che la tradizione non muore mai.

Vedi anche

Emanuele Masi - Bolzano Danza - Ph Tiberio Servillo

Emanuele Masi – Le Arti e il futuro, verso la 35^ edizione del Festival Bolzano Danza

Riccardo Lucatti intervista Emanuele Masi, il funzionario della Fondazione Haydn di Bolzano e Trento, dal …

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *