L’Associazione Samten Chöling Onlus sostiene attivamente la causa del popolo tibetano e, terminate le Olimpiadi, continua a battersi per il rispetto dei diritti umani in Tibet e nel mondo.
L’incontro di venerdì 3 ottobre, dal titolo “Viaggio nella Mente e nei Fatti�, organizzato presso la Sala della Fondazione Caritro a Trento, aveva come scopo sia la divulgazione di un anno di attività della Onlus che fornire un resoconto dei due mesi di sciopero della fame realizzati dal presidente Gianni Festini Brosa.
Le richieste di Festini Brosa sono: l’apertura di un tavolo di discussione attorno al quale venga presa in considerazione da parte della classe politica, l’opportunità di stabilire delle richieste (che non sono un embargo) sui prodotti commerciali importati riguardanti la qualità del prodotto ed inoltre, l’assoluta assenza di sfruttamento di manodopera – sia infantile che prigioniera – e della violazione dei diritti umani dei lavoratori.
La seconda richiesta è che le associazioni quali il Samten Chöling Onlus che operano instancabilmente a sostegno dei più deboli possano avere una sede adeguata al proprio lavoro sapendo che i siti liberi a disposizione ci sono, ma che per qualche ragione (politica?) non vengono assegnati. In questo modo si viola il diritto delle associazioni ad esistere e alla libera espressione.
L’appuntamento per aprire il dialogo con i politici che risponderanno all’appello di Festini è previsto per le giornate del 31 ottobre e 1-2 novembre quando, in occasione della Fiera “Fa la cosa giusta� l’Associazione inviterà i politici ad aprire una pubblica tavola di discussione.
Durante la serata del 3 ottobre Gianni Festini Brosa ha presentato ai partecipanti i vari progetti di aiuto a cui la Onlus Trentina ha dato forma e concretezza, sia a favore delle comunità tibetane profughe nel Sud dell’India che degli stessi abitanti indiani della regione.
A supportare le immagini ed i dati presentati è stata la presenza dei monaci tibetani Lama Geshe Lodoe Gyatso e Tashi Tulku (lama reincarnato) che hanno portato la loro testimonianza sulle condizioni di vita dei tibetani in patria e profughi nel mondo. Le proteste pacifiche che continuano ad essere portate avanti dai tibetani e da coloro che li supportano hanno bisogno di quante più voci possibili per farsi sentire.
Il Lama Gesehe Lodoe Gyatso ha spiegato come il Dalai Lama stesso abbia chiesto a dei monaci di interrompere uno sciopero della fame perché nelle condizioni in cui erano, l’attività di protesta era diventata una forma di violenza verso sè stessi; per le stesse ragioni, anche Geshe Lodoe ha chiesto a Gianni Festini Brosa di interrompere il suo sciopero.
Pur comprendendo il messaggio del suo Maestro, Festini ha spiegato come le sue motivazioni siano ben più grandi della richiesta avanzatagli e che avrebbe continuato fino all’appuntamento di novembre. Il pubblico, toccato dalla sua dichiarazione, ha dato una chiara risposta: otto dei presenti si sono offerti di creare una catena di digiuno della durata di un mese a supporto di Gianni Festini Brosa, per permettergli di poter alleggerire il peso che porta e riprendere ad alimentarsi.
Gli otto, che faranno da uno a quattro giorni di digiuno a testa, si sommano alle altre sei persone che, dall’8 di agosto si sono andate via via affiancando a Festini Brosa con dei regimi di alimentazione limitata (ognuno ha tolto alcuni alimenti dalla dieta, da chi ha tolto la carne e il vino, a chi è ora completamente vegano).
Alla serata erano presenti anche i rappresentanti delle comunità tibetane di Trento ed il presidente della Sezione italiana dell’Associazione Students for a Free Tibet, i quali, commossi dalla determinazione di Gianni Festini Brosa, hanno ringraziato e deciso di divulgare la notizia a livello mondiale.
L’incontro si è concluso con una preghiera finale e l’invito a ritrovarsi tutti alla Fiera “Fa la Cosa Giusta�.
Per maggiori informazioni:
Associazione Samten Chöling ONLUS
Corso Alpini 4, 38100 Trento
Tel e Fax: 0461.038510
e-mail: samtencholing@akfree.it
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