a�? Il ritratto A? una forma di biografia. Noi dobbiamo registrare fatti, non invenzioni o immagini idealizzate.a�?
Esistono fotografi che hanno portato la fotografia, fin dalla sua nascita, ad altissimi livelli.
Ai primi posti di questo ideale elenco, nella categoria ritratto e nella sottocategoria ritratto ambientato, con la certezza di non essere smentito dagli addetti ai lavori, colloco Arnold Newman.
Newyorkese di nascita, classe 1918 e scomparso nel 2006, Newman non ha percorso la��iter di genere e stile comune a tanti altri grandi fotografi. Dedicatosi fin da subito al ritratto, ebbe rapidamente successo quando negli anni Quaranta aprA� il suo studio a New York.
PuA? essere considerato un pioniere del ritratto ambientato, intendendo con tale termine la cornice che, pur facendo da corollario alla��insieme della composizione fotografica, riveste un ruolo essenziale in quanto permette al fruitore della��immagine di carpire alcuni tratti fondamentali della personalitA� del soggetto rappresentato. Cito, quale esempio, lo scienziato nel suo laboratorio, la��artista con la��oggetto a lui indispensabile a creare arte, la��industriale nella sua fabbrica, la��abbigliamento originale che rende subito riconoscibile il soggetto, un quadro che riconduce al suo autore e cosA� via.
Il suo ritratto piA? famoso, che puA? essere considerato una pietra miliare nella storia della fotografia del Novecento, A? quello da lui scattato a New York nel 1946. Ritrae il direttore da��orchestra e compositore Igor Stravinsky. Per meglio far comprendere lo stile e le regole adottate da Newman, mi soffermo su questa immagine. Se osserviamo il negativo originale (visibile sul linkA�)
noteremo che nella composizione compare la��intera figura di Stravinsky, tutto il pianoforte e gran parte del muro bianco e grigio che fa da sfondo. In sede di stampa Newman ha voluto conferire alla��immagine un impatto visivo molto forte oltre che originale. Stravinsky A? seduto nella��angolo sinistro inferiore della fotografia e occupa solo una piccola parte della composizione che A? dominata dal grande coperchio di un pianoforte a coda. Il soggetto sembra solo un dettaglio, ma in realtA� non A? cosA�: A? sulla sua figura che cade subito la��occhio della��osservatore anche non attento ed A? lui che la fa da padrone nella��insieme della��immagine. Ea�� il classico esempio di quello che Roland Barthes, nel suo saggio La camera chiara, definisce con il termine a�?punctuma�?, ovvero la��aspetto emotivo che colpisce irrazionalmente lo spectator con un dettaglio della foto.
Newman ha immortalato i piA? importanti rappresentanti del XX secolo soprattutto nel mondo della��arte (Pablo Picasso, Marc Chagall, Salvador DalA�, Andy Warhol, Georgia Oa��Keeffe, Giorgio De Chirico, Max Ernst e tanti altri), della musica (da Leonard Bernstein al giA� citato Igor Stravinsky), della letteratura (Jean Cocteau), della musica (ricordo Marilyn Monroe), della scienza (Robert Oppenheimer) e della politica americana e internazionale (da David Ben-Gurion a tutti i presidenti americani a partire da Harry Truman).
In tutti i suoi ritratti Newman ha sempre catturato un qualcosa della personalitA� interiore del soggetto per rivelare, oltre al suo carattere, anche una parte della sua anima. Mai, come parlando dei ritratti di Newman, il termine rubare la��anima creando una raffigurazione (cosa bandita dalla religione islamica in quanto concessa solo alla��unico Creatore) A? piA? appropriata. Il requisito essenziale e necessario alla riuscita di un suo ritratto sta quindi nella��abilitA� del fotografo nella�� interpretare il soggetto e nel rendere una fisionomia che non sia solo somigliante, ma che contenga la chiave per accedere alla personalitA� interiore e piA? intima del soggetto. PuA? essere anche una persona comune e non necessariamente una personalitA� nota.
a�?La��immagine fisica del soggettoa�? ha affermato Newman a�?e i tratti di personalitA� che la��immagine riflette, sono gli aspetti piA? importanti, ma da soli non bastano.a�?
Questo grande artista in tutta la sua carriera di fotografo si A? sempre attenuto a questa regola pensando, in sede di costruzione della��immagine, in termini di luoghi in cui il soggetto lavora, di casa in cui vive, in termini di luce che filtra attraverso una finestra, di rapiditA� della pellicola e di scelta della��obiettivo, nel modo in cui il soggetto si siede e si muove nella vita quotidiana e non solo quando A? bloccato al cospetto della macchina fotografica.
Ea�� questo il motivo per cui i ritratti di Arnold Newman non sono solo dei semplici ritratti, ma sono degli splendidi ritratti totalizzanti ed intensi, creati con la��intento di produrre una forma di arte: di creare quindi e non di imitare nA� tantomeno di riprodurre delle sembianze.
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