Pittore di corte a Ferrara, Dosso Dossi (1490 ca.- 1540) fu, insieme al Romanino, il protagonista della decorazione pittorica del Castello del Buonconsiglio negli anni 1531 e 1532. Il cardinale Bernardo Cles chiese il pittore in prestito al duca Alfonso d’Este per decorare il Magno Palazzo, la nuova, fastosa residenza dei principi vescovi di Trento.
Il cardinale aveva piena fiducia nel Dosso che, con l’aiuto del fratello Battista e di una estesa bottega, riuscì in effetti a creare un magnifico apparato decorativo all’interno del Castello, aggiornato sulle novità rinascimentali diffuse nelle corti principesche dell’Italia del Nord.
Nel testo viene dedicata particolare attenzione alla condizione dell’artista nel Rinascimento, ai rapporti del Dosso con il Romanino; inoltre ad alcuni dei cicli pittorici più importanti del Dosso e alle polemiche cui essi, a detta del letterato e medico di corte Pietro Andrea Mattioli, avrebbero dato origine.
Attenendosi al genere letterario delle “interviste impossibili�, il testo di Ezio Chini, interpretato da Andrea Castelli, propone un incontro immaginario, ma verosimile, fra un intervistatore molto curioso e un po’ sfacciato e il pittore Dosso Dossi, all’interno della Sala Grande del Castello del Buonconsiglio; l’artista viene colto nel momento in cui, dopo aver ricevuto una lettera dal duca di Ferrara che lo richiama a corte, di mala voglia si accinge a far ritorno in patria.
Lo spettacolo sarà accompagnato dalle musiche dei Minipolifonici con Leonardo Massenzana (tromba), Davide Prandini (tromba), Michele Dell’Eva (corno), Michele Condini (trombone) diretti da Stefano Rossi, della scuola I Minipolifonici.
A fine serata l’autore del testo, Ezio Chini, illustrerà gli affreschi di Sala Grande . La serata si terrà in Sala Grande, l’ingresso è libero, i posti sono tuttavia limitati, circa centoventi.
Per questo si consiglia di ritirare i coupon gratuiti (max. due a testa) presso la biglietteria del Castello il giorno precedente e il giorno degli spettacoli fino ad ore 18.00.