Il più famoso aereo sportivo italiano ha una storia che si intreccia a doppio filo con la storia della nostra terra trentina, come verrà ricordato sabato 15 luglio 2006 al Museo G. Caproni. Aeronautica, scienza e innovazione in occasione del periodico raduno del “Falco Club”. L’associazione riunisce i piloti e i fortunati proprietari della più celebre e prestigiosa famiglia di aerei sportivi italiani: i FALCO, firmati dall’ingegner Stelio Frati. Premiato nel 1960 con il “Compasso d’oro” per il design industriale, sarà ospite a Trento, dove giungeranno per l’occasione una quindicina dei suoi aerei – tutti caratterizzati dalla sigla F e spesso battezzati con nomi di uccelli come Rondone (un progetto del 1950 che stabilì quattro primati mondiali e vinse numerosi giri aerei d’Italia), Nibbio, Pinguino – per un interessante confronto tra i piloti, il collaudatore e il progettista sulle rispettive esperienze di volo.
L’ingegner Frati, oggi 87enne, vanta tra i suoi numerosi successi quello di essere uno dei pochi progettisti al mondo che abbiano conseguito il brevetto di pilotaggio su un aereo di propria concezione. Tra i 21 velivoli da lui concepiti nel corso della sua carriera, tutti caratterizzati da una inconfondibile eleganza, merita attenzione l’F. 8 Falco: un veloce biposto in legno nato nel 1955 appositamente per le competizioni sportive e subito battezzato dagli statunitensi la “Ferrari del cielo” per la purezza di linee e le straordinarie prestazioni che ne fanno il più famoso aereo sportivo italiano di tutti i tempi. Dopo una preserie costruita a Milano, la produzione del Falco fu spostata a Trento: viste le molte richieste che la piccola Aviamilano non poteva esaudire, la licenza di produzione fu ceduta allo stabilimento industriale Caproni di Trento – divenuto poi Aeromere e in seguito Laverda – che realizzò quasi tutti gli esemplari oggi volanti, veri gioielli contesi dai collezionisti di tutto il mondo. Ecco dunque, in sintesi, il primo elemento che lega Trento alla storia di questo velivolo sportivo.
Il secondo motivo di stretta connessione tra il Falco e il Trentino è impersonificato dall’altro ospite d’onore del raduno, accanto all’ing. Stelio Frati: il comandante Ernesto Zanlucchi, eccellente pilota trentino ultranovantenne, che operò per molti anni con il servizio elicotteristico dei Vigili del Fuoco della Provincia Autonoma di Trento. Nel 1952, anni gloriosi per l’azienda Caproni di Trento, il comandante Zanlucchi collaudò il Caproni Trento F. 5, un nuovo aereo con propulsore a reazione, montante una turbina da trentamila giri al minuto, progettato anch’esso dall’ingegner Frati. Il piccolo jet concepito per l’addestramento al pilotaggio è oggi esposto al Museo Caproni. Aeronautica, scienza e innovazione di Trento.
La fascinazione per le prestazioni del Falco fu generale e duratura nel tempo, tanto che nel 1978 i diritti sul progetto furono acquistati dalla società americana Sequoia Aircraft che ne commercializza tuttora disegni e kit per la costruzione amatoriale; ad oggi risultano venduti un migliaio di disegni con una cinquantina di aerei completati e perfettamente volanti.
In occasione dell’incontro/confronto che vedrà la partecipazione di appassionati di aeronautica provenienti da tutta Italia, verrà presentato un nuovo aereo, il METEOR – FL54, un triposto con motore Continental da 90 Hp, recentemente donato al Museo G. Caproni. Aeronautica, scienza e innovazione dalla famiglia Lauri, discendente del pilota Medaglia d’oro al valor militare avvocato Furio Lauri. Partigiano combattente che nel 1947 a Trieste fondò la METEOR SpA, Lauri diede avvio ad una attività aeronautica che rimise in volo velivoli dimessi dalle forze aeree alleate e successivamente costruì alianti da competizione. Il METEOR – FL54, è uno dei primi velivoli della serie FL54. Da oggi l’aereo, restaurato nel corso del 2005, andrà ad aggiungersi agli altri 23 velivoli storici di rilievo mondiale che costituiscono il corpo centrale della collezione permanente del Museo G. Caproni. Aeronautica, scienza e innovazione.
Il programma di Sabato 15 luglio
Nel corso della mattinata e del primo pomeriggio arrivo dei Falchi presso l’Aeroporto di Trento.
Ore 15:00 Tavola rotonda introdotta dalla contessa Maria Fede Caproni, articolata in un confronto fra i piloti dei velivoli Falco sulle rispettive esperienze di volo e in un dibattito alla presenza del progettista e del collaudatore di tali aeroplani.
A seguire, presentazione del velivolo storico FL54, ultima acquisizione delle collezioni del Museo.
Ore 17:00 Conclusione dei lavori
Un sentito ringraziamento alla Contessa Maria Fede Caproni per la passione e l’energia dimostrata anche in questa ennesima occasione da Lei presenziata.
Un’ovazione al Comandante Ernesto Zanlucchi che ha saputo, con i suoi racconti autobiografici, in particolare quelli sui collaudi del Caproni F5, far scorrere un brivido sulle schiene di tutti i convenuti. Ha ragione il Comandante, vedere l’F5, “appeso come un salame”, non gli rende il giusto onore…ma almeno, lo regala ad una lunga memoria collettiva. Speriamo di vedere ancora l’Aeroporto Caproni di Trento, porta delle Dolomiti, sede privilegiata di tali grandi eventi!