Una stagione quantomai ricca di eventi e di concerti con una serie di artisti che si alterneranno sul palcoscenico di via Verdi nel segno del panorama internazionale riservato alla musica da camera. E’ quella proposta dalla Società Filarmonica di Trento a partire dall’11 gennaio con il concerto dell’ Orchestra d’Archi Italiana e Renaud Capuçon, violino solista e direttore.
Una Stagione, come sottolinea nelle note di presentazione al programma il direttore artistico Antonio Carlini, “nel solco della tradizione ma con la volontà di fornire un’offerta concertistica ispirata al massimo della varietas, spaziando dal recital solistico all’orchestra d’archi, dall’ensemble per fiati all’organo, dal quartetto al duo, dall’ottetto al quintetto, al trio e al sestetto. Strutture strumentali chiamate di volta in volta dai singoli autori a rappresentare l’evoluzione del linguaggio nelle sue cangianti vesti contenutistiche e formali: dagli affetti raffinati del barocco alle emozioni violente del romanticismo, sino al distacco novecentesco, attraverso il mutarsi delle forme, delle geografie culturali, delle scuole e degli stili”.
Significativo in tal senso il programma d’apertura del cartellone, laddove un grande violinista francese, Renaud Capuçon, alla guida di una felice realtà giovanile nostrana, l’Orchestra d’archi Italiana, accoppierà Mozart ad una problematica pagina del Novecento (Metamorphosen di Richard Strauss).
Per il secondo appuntamento, il 16 gennaio, con un doppio quartetto – The RTE Vanbrugh Quartet ed il Con Tempo Quartet – è programmata una serata riservata integralmente alla forma dell’ottetto (Enescu, Å ostakoviÄ? e Mendelssohn).
A chiudere il mese di gennaio il concerto di mercoledì 24 con il violino di Leonidas Kavakos e il piano di Dénes Varjon.
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