venerdì , 22 Novembre 2024

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PARIGI VAL BENE UN AUTOSALONE (parte I)
IL FUTURO E’ NELL’AUTO AD EMISSIONE ZERO

Il boom economico degli Anni 50 e 60 e il debutto di generi alimentari con qualcosa a�?in piA?a�?, sintomo di abbondanza (la pasta a�?all’uovoa�?, il latte a�?con il cacaoa�? e gli autoveicoli a�?evoa�?) stavano a significare con l’abbreviazione di a�?evoluzionea�? un salto in avanti prestazionale o semplicemente di ricerca tecnica. La societA� del benessere degli Anni Duemila si A? poi sposata al salutismo e le caramelle sono diventate a�?senza zuccheroa�?, il pane integrale, la pizza a�?priva di glutinea�? e i mezzi di trasporto…a�?eva�?.

La lettera a�?oa�? perduta nel tempo dal gergo della motorizzazione civile, verosimilmente presto di nuovo di massa benchA� in un’accezione piA? ecologistica, serve bene a introdurre l’espressione a�?electric vehiclesa�?, cifra distintiva del a�?Mondial de l’Automobilea�? edizione 2010, in programma dal 2 al 17 ottobre e preceduta da due giornate stampa: da a�?evoa�? a a�?eva�?, dunque, A? sulla bocca di tutti.

A Parigi, dove la Renault ha presentato la supercar DeZir e la piccola ZoeA� le cui linee prefigurano la Clio che verrA� e la a�?gemellaa�? Nissan la Townpod (tutte e tre rigorosamente ad alimentazione elettrica), sono stati l’ambiente e l’avanzata esplorazione di nuove forme d’energia a informare un salone dell’automobile sA� ancora scintillante, ma i cui frequentatori avevano la consapevolezza che la recessione esplosa in tutta la propria virulenza nell’ottobre del 2008 A? ancora lungi dall’essere superata.

Ci hanno creduto, e subito, anche Mercedes, Mitsubishi e il gruppo Peugeot-CitroA�n: nel Parc des Expositions si A? visto bene, con la sola differenza che oggi l’alimentazione a batterie A? molto meno futuristica e molto piA? tangibile di una volta. CosA�, in Francia il tema delle automobili ad emissioni zero A? giA� un esercizio di volontA� davvero rivolto al mercato e affatto accademico: l’eDF (ElectricitA� de France), l’equivalente della nostra ENEL, tuttavia ancora in salsa statale, ha promesso al Governo la realizzazione entro il 2015 sul territorio nazionale transalpino dei punti di ricarica necessari a un milione di autoveicoli. Lo confermano altri numeri: ad esempio, l’investimento di quattro miliardi di euro del gruppo Renault-Nissan per coprire entro il 2013 con otto diversi modelli di elettriche i cinque segmenti chiave del mercato, sino a una produzione costante di duecentomila unitA� nel biennio 2015-2016, assieme alle parole del presidente Carlo Ghosn, determinato a fare della multinazionale che dirige l’antesignana del settore, anche in virtA? di studi in materia cominciati nei primi Anni 90. In effetti, nel giro del prossimo triennio i veicoli rispondenti alla logica della cosiddetta a�?e-mobilitya�? si sprecheranno e qualcuno giA� si vede davvero, a cominciare dalla a�?new entrya�? norvegese Think City, CitroA�n C-Zero e Peugeot iOn lanciate in questo 2010, per arrivare presto a BMW Megacity Vehicle, Volkswagen Golf blue-e-motion, E-Up ed E-Jetta, attraverso la sequenza di macchine a�?amiche della naturaa�? che prolifereranno successivamente tra l’anno venturo (Ford Transit Connect, Mitsubishi i-MiEV nonchA� Renault Fluence, Kangoo e Twizy) e il 2012 (Audi R8 e-tron, Ford Focus, Renault Zoe e Smart ForTwo). Insomma, l’elettricitA� A? giA� fra noi…

Non c’erano tutti nella Ville LumiA�rA�, perA?: pur avendo qualcosa da mostrare in anteprima, perlomeno a livello europeo, Aston Martin, Bugatti, McLaren e Subaru hanno saltato a piA? pari il grande Salone biennale che si avvicenda con Francoforte, incaricato in questo 2010 di gettare il cuore dell’automobile oltre l’ostacolo della crisi e condurre per mano l’universo della mobilitA� nell’era a�?eva�? oppure ibrida, visto che le normative Euro volute a Bruxelles potrebbero non rendere piA? cosA� conveniente in tempi brevi il prezzo del gasolio, inducendo una a�?ritirata generalea�? dei costruttori dal Diesel. Ferrari California HELE, Honda Jazz, Infiniti M35, Peugeot 3008 Hybrid 4, Lexus CT 200h, Hyundai ix35 e Kia Sportage nonchA� le concept-car Audi e-tron Spyder e Toyota FT-CH, che preconizza la��arrivo di una Yaris a�?solo ibridaa�?, si inseriscono in questo filone e hanno fatto capolino negli stand della capitale francese. Se ne riparlerA� a Los Angeles (19-28 novembre), Detroit (10-23 gennaio 2011) e Ginevra (3-13 marzo 2011), che seguiranno a breve distanza di tempo un happening dell’automobile in cui le esternazioni di Sergio Marchionne e Luca Cordero di Montezemolo (in veritA� piA? dirette alle organizzazioni sindacali e alla politica italiana che non ai frequentatori del quartiere fieristico dalle parti della Porte de Versailles) hanno fatto parlare a lungo i giornali. Unica eccezione, il respingimento al mittente (o la posticipazione di due anni, secondo il potenziale acquirente) dell’offerta Volkswagen di rilevare e strappare il marchio Alfa Romeo al gruppo Fiat. Il a�?Mondial de l’Automobilea�? della passerella del presidente francese Nicolas SarkA�zy, per quanto incapace di sciorinare prodotti dai contenuti clamorosi, non A? stato comunque avaro di grandi e piccole novitA�. Anzi, A? stata una coppia di a�?due ruotea�? (anzi, tre, perchA� si A? vista pure una bicicletta brandizzata dal marchio a�?juniora�? del gruppo Mercedes-Benz) a catalizzare l’attenzione o quantomeno la curiositA� del pubblico d’Oltralpe: si tratta degli scooter elettrici di Mini e Smart, dotati di cento chilometri d’autonomia, con un design classicheggiante e batterie a ioni di litio.

Erano in tutto trecento le aziende che esponevano i loro prodotti a Parigi, provenienti da una ventina di Paesi, e un centinaio gli a�?oggettia�? mai visti prima, comprese una concept-car della Kia per la cittA� (la Pop), una coppia di quattro porte alto di gamma con immagine stilistica da coupA� prodotte dalle arcinemiche Audi (A7 Sportback) e Mercedes-Benz (CLS) e i mini-van di Chevrolet (Orlando), Hyundai (ix20), Toyota (Verso-S) e Seat (Alhambra). E fra le tendenze osservate nei padiglioni della Ville LumiA�rA�, tra uno scroscio di pioggia e l’altro, c’erano anche una progressiva crescita dei cambi a doppia frizione (evidentemente l’Europa comincia a non disdegnare piA? le trasmissioni automatiche) e l’adozione di motori di cilindrata piA? contenuta rispetto al passato, che permettono di abbassare i consumi di carburante grazie a sistemi come l’iniezione diretta e la sovralimentazione (turbo e compressore volumetrico). Su un piano strettamente commerciale, non si A? potuto non osservare un potenziamento dell’offerta nei segmenti C e D, dove spiccano tre grandi a�?newsa�?, importanti per il mercato continentale, sia dei privati acquirenti, sia delle flotte aziendali: la rinnovata Volkswagen Passat, la Peugeot 508 e l’Opel Astra Sports Tourer. Ma non si possono nemmeno dimenticare la BMW, arrivata con la nuova Serie 6 e il SUV X3, la CitroA�n, con il prototipo Lacoste, che si inserirA� in un segmento di mercato fra C1 e C3, e la C4 trasformata nella cinque porte DS4, la versione ST da 250 cavalli della Focus, che rappresenterA� la principale arma Ford per vincere nelle concessionaria, la concept-car Shinari della Mazda e altra mercanzia varia: la station-wagon Volvo V60, Jeep Grand Cherokee e Wrangler 2011, la Land Rover Evoque, le Kia Sportage e TF (giA� K5 in Corea e Optima negli Stati Uniti), la Saab 9-3 elettrica, la Suzuki Swift nuova maniera, la Chevrolet Cruze 5 porte. E ancora la Renault Latitude e il prototipo Twizy, incrocio fra uno scooter e a�?un’automobilinaa�? per i percorsi urbani, Seat Altea Freetrack, Audi Quattro Concept e R8 GT e la compagna di marca IBe elettrica nonchA� una buona infornata di supercar, lussuose e sportive: Aston Martin V8 Vantage N420 Roadster, Bentley Continental GT, Lotus Eterne ed Elise (piA? la piccola City Car prototipo), Jaguar XJ Sentinel e C-X75 Concept, Maserati GranTurismo MC Stradale, Ferrari SA APERTA, Lamborghini Sesto Elemento, Porsche 911 Speedster e il restyling delle Maybach piA? prestigiose, 57 e 57 S e 62 e 62 S…

(to be continued)

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2 commenti

  1. Mi permetto di notare che le emissioni dei veicoli elettrici dal tubo di scappamento sono “zero” ma il loro inquinamento non è zero. Inannzitutto perchè buona parte delle polveri sottili emessi dai veicoli provengono dall’usura dei pneumatici e dal risollevamente stradale: di queste emissioni sono reposnabili anche i veicoli elettrici.
    Poi per fare una valutazione corretta è necessario considerare l’intero ciclo di produzione e smaltimento del veicolo. La produzione e smaltimento delle batterie sono perazioni abbastanza inquinanti.
    Giovanni

  2. La sua osservazione è corretta. La nostra rubrica aveva già parlato delle polveri derivanti dai freni e dai pneumatici in un proprio articolo denominato “Meglio Tacere” pubblicato su Trento Blog Motori in data 9 Dicembre 2009. Vedrà che leggendolo troverà conferma alla sua corretta informazione. Per le batterie il discorso sarebbe più lungo. Sto facendo delle ricerce a tal proposito con dei quesiti posti a tre produttori.
    Grazie
    Alfredo Nepi
    Redazione Motori Trento Blog

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