Secondo appuntamento nell’ambito delle Notti dei Musei, questa sera martedì 8 luglio alle ore 20.45 al S.A.S.S., lo Spazio Archeologico Sotterraneo del Sas, sotto piazza Cesare Battisti a Trento.
La strada romana dell’antica Tridentum ospiterà “Causa di beatificazione�, testo teatrale di Massimo Sgorbani messo in scena da Patrizia De Clara, voce recitante, accompagnata dall’oboe di Marika Lombardi.
L’iniziativa, curata dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici della Provincia Autonoma di Trento, si svolge nell’ambito del Festival Risonanze Armoniche, evento musicale giunto alla settima edizione, che si tiene nel corso del mese di luglio in Valle dei Laghi e che si trasferisce a Tridentum per questo appuntamento voluto dalla direttrice artistica, l’oboista Marika Lombardi, a riprova del fascino che il sito archeologico emana.
Il festival, oltre a proporre concerti, conferenze a tema musicale e mostre, riunisce nella Valle dei Laghi allievi da tutto il mondo venuti a frequentare i corsi di perfezionamento musicale tenuti dai docenti che si esibiscono al S.A.S.S.
Così l’autore, Massimo Sgorbani, presenta “Causa di beatificazione�:
“Questi due canti per voce e tempesta sono ispirati a fatti realmente accaduti. Il primo, nella Sarajevo dei tempi di guerra, ha come protagonista una ragazza che, spinta dalla fame e dalla povertà , si prostituisce con i caschi blu della missione ONU. Uno di questi le promette di portarla con sé nel suo paese d’origine ma, in realtà , la abbandona dopo averla messa incinta. Mi sono preso la libertà di trasferire questa storia nel vicino Kosovo, più esattamente a Pristina, città natale di Madre Teresa. Evocando l’immagine della “beata” Teresa, la vicenda della ragazza diventa un percorso che, proprio nel dolore e nella disperazione, trova le tracce di una spiritualità e, insieme a queste, le ragioni della speranza. Il secondo canto trae spunto dalla drammatica morte di Wafa Idris, la prima martire palestinese donna della seconda intifada. Wafa Idris viene spinta al suo gesto dopo che il marito l’aveva ripudiata perché incapace di dargli figli. Da quel momento la donna si dedica agli altri, entra a far parte della Mezza Luna Rossa e assiste da vicino al dramma del suo popolo. Entrata nella Mezza Luna Rossa, la donna vede da vicino gli “altri” figli – quelli della sua terra e del suo popolo – oppressi dalla guerra con Israele. Il suo sacrificio viene santificato dai padri dell’Islam che solo nel virile atto di guerra le riconoscono la dignità che le avevano negato come donna. Ma di contro a chi evoca un dio violento e uccisore, il canto della protagonista vibra di una profonda pietà per tutte le vittime. Di qualsiasi etnia e religione.“
L’ingresso è libero.
Informazioni
Soprintendenza per i Beni Archeologici
Provincia Autonoma di Trento
Via Aosta, 1 – 38100 Trento
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