Ultimi giorni per visitare la mostra documentaria “Le ceramiche cinesi al tempo di Matteo Ricci” presso laA� Biblioteca civica di Rovereto .
Nelle vetrinette sono esposti piatti e vasi prodotti nel Cinquecento e nel Seicento, accanto a cataloghi sulle ceramiche e libri da��epoca, come le relazioni geografiche del missionario trentino Martino Martini a metA� del Seicento. In quella��epoca infatti si sviluppA? la��attivitA� missionaria cattolica, guidata dal padre gesuita Matteo Ricci, che operA? in Cina dal 1582 fino al 1610.
Tra i pezzi in esposizione ci sono ceramiche della��epoca Ming (1368-1644), pezzi, di buona fattura destinati alla gente comune o alla��esportazione. Sotto la dinastia Ming le porcellane venivano correntemente esportate nel sud-est asiatico, in India e in Giappone, come testimoniano i relitti di navi ritrovati sui fondali marini. Si esportavano giare, vasi, brocche, coppe, ciotole e piatti di ogni dimensione. I recipienti di minuscole dimensioni, in Cina servivano per la pittura o per qualche rituale, mentre alla��estero queste coppette, vasetti e scatoline erano apprezzati per le loro funzioni decorative.
Fra i pezzi esposti troviamo porcellane dipinte con la tecnica del bianco e blu, che raggiunge la perfezione nel periodo Ming. Il cobalto veniva importato dal Vicino Oriente, in parte mescolato con quello di estrazione locale. Le porcellane bianche e blu costituirono una��importante fonte di introito, perchA� incontravano il gusto della gente ed erano meno care di quelle policrome, in quanto necessitavano di una sola cottura. I piatti sono decorati con motivi ispirati alla tradizione taoista e quella buddista, nonchA? alla ricca simbologia cinese.
Almeno tre degli esemplari esposti si possono attribuire al regno di Chia-Ching (1522-1566), per via della particolare intensitA� del colore e per le decorazioni. Altri tre piatti sono del tipo a�?Swatowa�?. Si tratta di una ceramica da esportazione, che prende il nome dal porto Swatow, nella provincia del Kuantong. Ea�� un vasellame di fattura piuttosto grezza, ma decorato con gusto e vivacitA�. Per esempio il piatto dipinto in verde, rosso e nero pare fosse destinato al mercato giapponese.
Le ceramiche Celadon, caratterizzate da una��invetriatura che va dal verde pallido al verde oliva scuro, pare volessero imitare gli antichi bronzi. Questo tipo di porcellana ebbe grande sviluppo durante la dinastia Song (960-1279) e la produzione continuA? anche durante le dinastie successive, arrivando fino ai giorni nostri. I due piatti esposti sono di fattura piuttosto pesante, la coperta A? di colore verde chiaro. Essi provengono dalla provincia del Chekiang dove probabilmente furono prodotti nel periodo centrale della dinastia Ming.
La mostra rimane sino al 25 ottobre.