mercoledì , 13 Novembre 2024

“ARCADIA” di MAURIZIO BOSCHERI
Una nuova idea di figurazione

Arcadia - fonte: Museo Tridentino di Scienze Naturali websiteDomani, sabato 20 settembre, alle ore 18.00, presso il Museo Tridentino di Scienze Naturali, verrà presentato il catalogo della mostra “Arcadia“composta da un qurantina di opere.

E’ con una nuova idea di figurazione – non tanto interessata alla resa fedele del dato reale, quanto all’attribuire a questa scelta stilistica un significato altro – che si confronta l’arte di Maurizio Boscheri, in mostra a Trento presso il Museo Tridentino di Scienze Naturali fino ad ottobre 2008.Nella quarantina di opere in mostra si individuano un insieme di emozioni ed espedienti tecnici volutamente portati all’eccesso: da una parte sospensione e stupore, dall’altra esaltazione timbrica della tavolozza, effetti flou e decorativismo.
Ma della natura non potrebbe essere data altra lettura al giorno d’oggi: i documentari scientifici sul regno animale portano in sé un terribile presagio di incombente minaccia di estinzione che interessa sempre più specie animali. E poco ci consola il fatto che ancora oggi vengano trovate specie sconosciute come nell’importante successo del topo-ragno elefante scoperto recentemente dallo staff del Museo Tridentino di Scienze Naturali. Questa è la ragione che spiega come dietro a tutto il fulgore dei fiori e alla varietà delle razze animali messe in campo da Boscheri si celi una diffusa dimensione malinconica.

L’impostazione generale dell’opera di Boscheri e la sua particolare attenzione al mondo naturale gli derivano dalla personale esperienza di vita. È autodidatta e, dopo anni di lavoro nell’ambito manageriale delle multinazionali, approda alla pittura rendendosi conto che il linguaggio a lui congeniale per dire qualcosa al mondo è quello dell’arte. La forte attrazione per viaggi in zone esotiche e la conseguente riflessione sul tema della natura vengono espresse dall’artista ricorrendo ad una stratificazione di tecniche: l’aerografo con effetti flash, pittura ad olio e infine ritocchi decorativi circolari, dati in punta di pennello al modo dei dipinti rupestri degli aborigeni australiani, destinati a suggellare un’atmosfera scintillante dei quadri. Il risultato che ne consegue è una serie di opere che si pongono al di fuori da fini meramente illustrativi, proponendosi invece come monito, come una sorta di paradossale “memento mori�, lanciato per rammentare allo spettatore il drammatico rischio di estinzione a cui stanno andando incontro i molti degli animali immortalati.

INFO:
Museo Tridentino di Scienze Naturali
tel. 0461/270311

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